Svegliaginevra nel suo album d'esordio cerca di mettersi a nudo, mostrando le emozioni che circondano il suo perimetro sentimentale e le esperienze accumulate nel tempo.
You, Nothing: i quattro giovani shoegazers mettono in mostra una freschezza e un impatto emozionale e cromatico decisamente efficace.
Quello di Anamorfosi degli Alan+ è un impervio viaggio introspettivo che si fa soundtrack dell'alienazione urbana, nel tentativo di porre l'accento sull'anatomia etologica della società contemporanea.
Lo spartito compositivo dei Big Sea si costituisce come un mix istintivo di contaminazioni anglofone, dalle quali emerge tutta l'urgenza espressiva del collettivo felsineo.
La seconda mini-opera dei grifoni Demagó si proietta a piè pari nel vecchio canovaccio alternative rock italiano degli anni '90, a cui s'aggiungono percorsi sonori emo-power.
I When Waves Collide con Chasm rafforzano e polarizzano contrasti e stati d'animo, evocando le correnti sotterranee del ventre sonoro del post-rock internazionale.
I Greta Van Fleet tornano alla ribalta con il loro secondo album, forte di uno spartito compositivo dall'impronta decisamente più matura e di caratura superiore rispetto alle precedenti pubblicazioni. Ma senza rinunciare a quel retaggio classic rock di ispirazione seventies.
Kibeho degli Iqonde è una grandine di suoni math rock, al cui interno s'alternano ritmiche serrate, beat granitici, distorsioni dissonanti e atmosfere dilatate.
Lorenzo Ciavola, in arte Moonmine, dà continuità alla sua filosofia do-it-yourself di matrice cantautorale, in un dialogo costante, intimo e delicato tra materiale acustico e arrangiamenti digitali.
I Casini di Shea rievocano il fervore espressivo delle stagioni della controcultura alternative rock, innaffiando il tutto con dosi massicce di alka seltzer.
Gli Hope At The Bus Stop con And A Thousand Other Things fanno la spola tra i solchi delle radici folk-rock, i sentieri introspettivi e bucolici dell'alt-rock statunitense contemporaneo e la musica West Coast anni '70.
Dopo la parentesi sanremese con il brano Bianca Luce Nera (feat. Davide Toffolo), gli Extraliscio pubblicano il nuovo album È Bello Perdersi, nel quale mescolano la tradizione folk del ballo liscio a contaminazioni elettrodance moderne.
The Last Odissey, ultimo lavoro del duo Di Cioccio & Campanelli, è un omaggio ai Kraftwerk e, in particolar modo, alla memoria del genio creativo, visionario e rivoluzionario di Florian Schneider.
Arriva Medicine At Midnight dei Foo Fighters, un disco che sa essere classico e contemporaneo al tempo stesso, spostando il loro baricentro emozionale verso un pop-rock mainstream ma non per questo meno piacevole.
Come pesanti fardelli camusiani da portare in salita, sulle spalle: così, Marquez racconta lo stato involutivo e ripetitivo della società moderna, sempre più deforme, apatica ed inespressiva.