![The New Regime: recensione di Heart Mind Body & Soul](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/05/The-New-Regime-recensione-di-Heart-Mind-Body-Soul.jpg)
Heart, Mind, Body & Soul è una raccolta di 16 canzoni dal sapore synth rock energico e radiofonico che si proietta nel futuro cavalcando le onde del passato.
![Tenax Revolution Mundi recensione](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/05/Tenax-Revolution-Mundi-recensione.jpg)
Quello dei Tenax è una sorta di rock and roll "peace & love", come già intuibile dall'immagine in copertina: 10 tracce che si aggrappano, come Peter Pan alla sua infanzia, alla melodica ruvidezza delle vesti del rock d'autore, sparando fiori e arcobaleni dai cannoni.
![The Mills Cerise recensione](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/04/The-Mills-Cerise-recensione-768x462.png)
Cerise è il disco d'esordio dei The Mills: mostra una marcata attitudine brit rock e garage punk anni '90che ci proietta immediatamente a Camden Town.
![I Segreti di Hänsel: la recensione di Atacama](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/04/I-Segreti-di-Hänsel-la-recensione-di-Atacama.jpg)
Ecco il trio alternative rock pisano I Segreti di Hänsel. Atacama è un concept album che si rifà al dualismo atavico tra la vita e la morte.
![Caluvia- la recensione di Insane](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/03/Caluvia-la-recensione-di-Insane.jpg)
Il nuovo album dei Caluvia mostra un mix di sonorità stoner californiano, echi southern, riff psychedelic blues, jam session tribali ed atmosfere lisergiche.
![Hybridized recensione](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/04/Hybridized-recensione.png)
Hybridized rende omaggio ad un genere con strutture e coordinate stilistiche ben definite e mette in risalto l'opera thrash core di questi gladiatori metallari.
![Killin' Baudelaire recensione Vertical Horizon](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/03/Killin-Baudelaire-recensione-Vertical-Horizon-768x768.jpg)
Vertical Horizon dei Killin' Baudelaire è l'animo sofferente della modernità e, contestualmente, lo spleen musicale rappresentato dalle quattro poetesse maledette.
![greg dulli album solista cantante afghan wigs](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/03/greg-dulli-album-solista-cantante-afghan-wigs.jpg)
La nuova sfida artistica di Greg Dulli, cofondatore degli Afghan Whigs, riparte dalla pubblicazione del suo primo album solista dal titolo Random Desire.
![Dispel recensione Lore](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/02/Dispel-recensione-Lore.jpg)
Tra synth wave e dark gotic, i Dispel con Lore raccontano la parabola della crescita interiore che matura attraverso la rinuncia alle tentazioni.
![recensione - Il Corpo Docenti](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/01/recensione-Il-Corpo-Docenti.jpg)
Anticipato dall'uscita dei singoli Lastre, Astronave e Siria, il nuovo disco del tridente meneghino (dalle sonorità emo rock a metà tra Coldplay, El Canto Del Loco ed Elephant Brain) affronta in maniera nostalgica, malinconica, sognante e rabbiosa, tematiche affini al mondo giovanile; fra crisi d'identità, false aspettative e domande esistenziali post-adolescenziali.
![recensione ELEPHANT BRAIN-](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/01/recensione-ELEPHANT-BRAIN-.jpg)
La risposta degli Elephant Brain, al trend musicale moderno cassa e tastiera, è un mix di riff rabbiosi e sognanti dal ritmo trascinante, potente e compatto, cantato a squarciagola e da ascoltare rigorosamente ad alto volume.
![recensione C + C = Maxigross- Deserto](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/01/recensione-C-C-Maxigross-Deserto.jpg)
Il Deserto dei C + C Maxigross è un atto di coraggio: eh sì, perchè, a volte, perdersi è l'unico modo per ritrovarsi.
![recensione alephant](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2020/01/recensione-alephant.jpg)
Il viaggio è il concept tematico di Whole, debut album del trio folk rock torinese Alephant, pubblicato sotto la supervisione di Andrea Di Carlo.
![recensione Cult With No Name- Mediaburn](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2019/12/recensione-Cult-With-No-Name-Mediaburn.jpg)
Elettronica contemporanea, soft jazz, synth, musica lounge/chill out, arte visuale, piano ballad ed atmosfere che richiamano le melodie notturne e nostalgiche dei Simple Minds, Pet Shop Boys e Depeche Mode. Tutto questo è Mediaburn, il nuovo album del duo elettronico di Londra Cult With No Name.
![recensione cruentus fake](https://www.rockshock.it/wp-content/uploads/2019/12/recensione-cruentus-fake.jpg)
Fake suona come un disco death metal vecchia scuola, nel quale si alternano riff al fulmicotone, ritmiche martellanti, arpeggi di flamenco, accelerazioni devastanti, atmosfere noir e tempi lenti e massicci.