
L'esorcismo di un'eterna giovinezza e l'amore quale unico antidoto alla disillusione dell'oggi: questo e molto altro nel comeback discografico degli indie-rocker scozzesi The View.

I bolognesi Kiša al debutto discografico. L'eponimo album viaggia tra dilatazioni armoniche e profondità abissali tinte di nostalgia.

Cosa aspettarsi dagli australiani The Church dopo 42 anni di attività e al 26esimo album? The Hypnogogue è un disco ombroso come è lo stile della band australiana, che continua dritta per la strada strada piena di vapori e di nebbie.

Il musicista, compositore e produttore Saro Cosentino torna con un album solista ricco di ospiti che con lui intraprendono un viaggio che parte da dentro noi stessi alla ricerca di un posto sicuro.

Non ci si emozionava così tanto da tempo immemore e grazie agli O.R.k. abbiamo capito che vi è ancora speranza di trovare musica di qualità che ha nel suo DNA la forza di poter durare nel tempo e rimanere immortale.

I Verdena tornano sulle scene con il nuovo album Volevo Magia: soffiano ancora nel cannello dell'estro, cercando di assecondare la propria passione, ma con un tocco di leggerezza in più rispetto al passato.

La cantautrice triestina Chiara Vidonis mette a disposizione la propria intimità, scoprendone il lato più famelico e vulnerabile, attraverso la disillusione della crescita e il talento di rigenerarsi nonostante gli imprevisti della vita.

In Purgatorio è il nuovo lavoro degli Auge, una bella perla di un 2022 prolifico per la musica italiana.

L'immagine di un divano in fiamme, il mito della California e una forte voglia di ripartire e lasciarsi alle spalle i segni indelebili della pandemia. Tutto questo nell'album d'esordio dei ferraresi Ecofibra.

Tra capigliature fucsia, straccali vintage e camicioni alla Billie Eilish, il trio toscano Ros riparte ufficialmente da Allegria Maldistribuita, sfoggiando sia la muscolatura estetica delle distorsioni di estrazione garage rock, sia le sfumature melodiche e introspettive dell'indie pop.

Per If I Can't Have Love, I Want Power, Halsey ha realizzato il suo sogno: farsi produrre da Trent Reznor e Atticus Ross (Nine Inch Nail) e circondarsi di musicisti di lusso.

Quello dei Lazzaretto è un primo volume sostenuto da ritmiche rallentate, riflessive, ovattate, distorte e disincantate di rimando synth-wave, retro-wave e sad-wave.

Sdeng per gli Altre di B è il riflesso di un cambiamento che ricalibra l'ago della bussola emotiva del collettivo emiliano e conferisce continuità e contaminazione al suo spartito sonoro.

Lo spartito compositivo dei Big Sea si costituisce come un mix istintivo di contaminazioni anglofone, dalle quali emerge tutta l'urgenza espressiva del collettivo felsineo.

La seconda mini-opera dei grifoni Demagó si proietta a piè pari nel vecchio canovaccio alternative rock italiano degli anni '90, a cui s'aggiungono percorsi sonori emo-power.