Il Cane: Risparmio Energetico

Seconda prova per Il Cane, al secolo Matteo Dainese, canzoni giocattolo immerse in un diario personale di emozioni e pensieri sparsi

Il Cane

Risparmio Energetico

(CD, Matteite Records)

elettropop

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risparmio-energetico-il-caneMatteo Dainese, dopo essere uscito dagli Ulan Bator, aveva messo in piedi il progetto musicale Dejligt e una propria etichetta discografica, Matteite, facendo contemporaneamente il proprio esordio. Dopo cinque anni il progetto è cambiato ne Il Cane, pubblicando il primo album Metodo di Danza. Matteo appartiene a quella schiera di nuovi musicisti che giocherellano con i campionamenti, cantano con un filo di voce rientrando in quel calderone denominato indie-pop.

Il secondo disco, Risparmio Energetico, è un tappeto acustico formato da tredici tracce tra campionamenti low-fi, suoni elettroacustici e una voce che veleggia nel susseguirsi di orazioni liriche senza sbavature in una produzione ben confezionata. L’album è un cappotto per difendersi dalle emozioni, presentandosi quasi come un diario biografico dove viene lasciata all’ascoltatore la libera interpretazione dei testi.

E’ assente qualsiasi carica esplosiva in questo prodotto di canzoncine catchy senza un vero baricentro in cui smarrirsi. La title track, Lentiggine e Raderla al Suolo sono sì un buon avvio, i brani più malinconici come Mongolia e Oggi sono delicate e Non Prenderli è un pezzo discreto. C’è un’atmosfera intima e confidenziale che fa trovare il disco gradevole, con brani moderamente arrangiati.

Dainese chiama attorno a sé alcuni amici, da Andrea Appino (Zen Circus) a Enrico Molteni (Tre Allegri Ragazzi Morti), Franz Valente (Teatro degli Orrori) ed Enrico Berto (Amari, Sick Tamburo), il collega Lorenzo Commisso (Il Moro e il Quasi Biondo) e Ru Catania (Africa Unite, Wah Companion), senza contare l’ex Ulan, Manuel Fabbro, tra le collaborazioni.

Da una parte abbiamo musicalità spensierate e allegre, dall’altra troviamo la voglia di sperimentare intuizioni sonore in una sobrietà sacrificata di tecnicismi, fortunatamente senza piombare nell’ipnotismo cerebrale dei loop a ripetizione. Per chi cerca un disco di sottofondo per rilassarsi nel cazzeggio domenicale, può essere un’alternativa.

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Luca Paisiello
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