No More Code: recensione di Alienation

Debutto ufficiale sulla lunga durata per i lombardi No More Code che propongono un punk alternative rock molto gradevole che sembra essere nato sulle coste californiane e non tra le province di Varese e Como.

No More Code

Alienation

rock

(Vrec Music Label)

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No More Code- recensione di AlienationDebutto ufficiale sulla lunga durata per i lombardi No More Code che propongono un punk alternative rock molto gradevole che sembra essere nato sulle coste californiane e non tra le province di Varese e Como.

Il merito di un sound così fresco e internazionale è soprattutto del produttore Pietro Foresti che in passato ha lavorato con gente del calibro di Asian Dub Foundation, Guns ‘N’ Roses, Korn, il quale ha saputo internazionalizzare al massimo le dieci canzoni presenti su questo lavoro che lo si può trovare, oltre che su tutte le piattaforme digitali, anche in versione fisica limitata (CD).

Sin dall’inizio si capisce che i brani inclusi in Alienation sono davvero molto radio oriented, come dimostra l’accoppiata iniziale formata dalla travolgente Animal e dall’interessante Kill The Guitar.

Ci sono momenti in cui vengono fuori influenze di ogni tipo, vedi i Papa Roach che fanno capolinea nell’azzeccata Embitterd o i Green Day che sono presenti fortemente in One Last Chance e nella semi ballad Yesterday.

Il cantato di Alex Accardi è tipicamente americano ed a volte sembra quasi che il quintetto nostrano sia un combo navigato dalla carta di identità statunitense. Alienation, di conseguenza, viaggia su coordinate che sono quelle di un prodotto che ha tutto per essere sdoganato oltre i confini patri, in quanto possiede dalla sua una produzione importante e delle canzoni che diventano, con il passare degli ascolti, sempre più solide, grazie anche ad una band molto affiatata e in grado di essere potente al punto giusto.

 

Del resto ogni pezzo sembra essere nato per poterlo suonare in modo forte e prepotente in sede live ed anche quando le atmosfere si fanno più rallentate, vedi Shadow Of Your Trails, la qualità non tende a diminuire.

Probabilmente questo lavoro sarebbe stato perfetto se fosse uscito a cavallo tra i due secoli, quando in ogni parte del mondo si era investiti dalle canzoni di gruppi come i summenzionati Papa Roach, i Lit, i Linkin Park e aggregati vari. Oggi, invece, Alienation, pur essendo un disco ottimo e ineccepibile sotto ogni punto di vista, corre il rischio di essere ingiustamente ignorato, considerate quelle che sono le mire e le attenzioni di un pubblico che ha virato verso altri lidi sonori.

Ad ogni modo, considerazioni del mercato a parte, i No More Code meritano la giusta attenzione, perché hanno tutto per poter incidere, soprattutto oltre le barriere italiane.

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Francesco Brunale
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