La Madonna di MezzaStrada: Crono

Dopo due album la band perugina La Madonna di MezzaStrada si sofferma su un lavoro intenso attraverso questo Crono, Ep di sei brani di post-rock evocativo

La Madonna di MezzaStrada

Crono

(La Fame Dischi)

indie rock

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madonna di mezzastrada recensione cronoGruppo di Perugia che ha già pubblicato due album, La Madonna di MezzaStrada è composto da cinque musicisti che propongono questo Ep, Crono, nato come un concept album sul tempo e il viaggio. Sei canzoni tenui, ponderate, non rumorose, di cui alcune che scivolano tra i 7 e i 9 minuti.

Ci troviamo di fronte ad un noise rock leggero, che rievoca un’atmosfera dreamy e rassicurante, quasi trattato come una sceneggiatura cinematografica dalle gradevoli tonalità narrative. I brani sembrano legarsi tra loro, susseguendosi con chitarre distorte ma mai aggressive, lasciando molto spazio ad una melodia soffice, che permette di far levitare un cantautorato intimista.

Sembra esserci un clima nebbioso lungo i brani, come in Cesare in cui la band guarda con gli occhi di Pavese gli operai sulle fabbriche torinesi raccontati in “Lavorare Stanca”, una delle raccolte di poesie di questo grande scrittore. Escludendo Formaldeide, il pezzo migliore dell’album e leggermente più ritmato, questo lavoro dei La Madonna di MezzaStrada nel complesso assume toni drammatici, non luttuosi ma certamente evocativi.

Le chitarre e le atmosfere della tastiera ci consegnano un quintetto perugino dalla natura descrittiva, capace di immergersi in melodie piuttosto sintetiche, che vengono sempre arrangiate con solerzia nelle parti centrali e nelle code finali. Un male? No, tutti i brani finiscono sempre in crescendo, ma questo definisce un campo d’azione sonoro ripetitivo.

Anche se seducente e ben curato grazie a Daniele Rotella dello studio perugino La Cura Domestica, questo lavoro è nettamente diverso dai precedenti dischi dei La Madonna di MezzaStrada, nati con un impeto decisamente più duro e grezzo con l’album Cantiche, e diventati raffinati con il secondo disco Lebenswelt, che offre la loro miglior prova. In Crono si sente che il songwriting è cresciuto, odio gli Ep perché spesso risultano incompleti e in questo album si avverte la mancanza di altri spazi (e stimoli) sonori. La tecnica, le idee, il talento c’è, ma come una puntata di Masterchef, niente piatti da lanciare per aria, ma sicuramente li rimandiamo al Pressure Test.

Sito web: lamadonnadimezzastrada.bandcamp.com

 

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Luca Paisiello
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