Sant’Antonio Stuntmen: Into the Aorta

Into the Aorta frulla in un insieme coerente e godibile gli ultimi vent'anni di musica indie-rumorosa

Sant’Antonio Stuntmen

Into the Aorta

(Cd, Black Nutria/Audioglobe, 2008)

rock, stoner, metal, noise-rock, cazzeggio

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Into the Aorta è uscito in versione autoprodotta nel 2006, ma ora riesce riregistrato e con una distribuzione nazionale.
Il combo padovano ha le idee piacevolmente confuse, nel senso che riesce a frullare a meraviglia una manciata di generi con attitudini abbastanza diverse; il risultato è un assalto sonico che funziona bene e che lascia piacevolmente storditi, mischiando Kyuss, Queens of the Stone Age, i primi Marlene, impeto metal e una sanissima dose di ironia.

Senza dimenticare di passare da citazioni post-rock e mai tralasciando il gusto per i riff di chitarra robosti e orecchiabili, i Sant’Antonio Stuntmen sono riusciti a frullare e amalgamare insieme gli ultimi venti anni di musica rumorosa, Sonic Youth compresi, in un disco che non mancherà di suscitare entusiasmi negli indie-rockers nostrani. E a dispetto dall’ironia di cui si circondano, la loro musica è maledettamente seria.
Bravi.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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