Slaves To Gravity: Underwaterouterspace

Underwaterouterspace è il secondo album degli inglesi Slaves To Gravity, tagliato ad arte ma dalla fisionomia controversa

Slaves To Gravity

Underwaterouterspace

(Cd, Steamhammer)

alternative rock, hard rock

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underwaterouterspaceIl quartetto inglese Slaves To Gravity firma, con Underwaterouterspace, la sua seconda opera, a dare un seguito a Scatter The Crow uscito nel 2008 e accolto in maniera piuttosto felice.

Un album che naviga in atmosfere nu metal e hard rock, con venature grunge e un occhio sempre attento all’orecchiabilità dei brani. Il risultato è decisamente piacevole (mi sono venuti in mente più volte Deftones, Foo Fighters, Soundgarden), con un sound intenso e pressante ma in fondo senza lampi di genio.

Il disco appare solido ed energico già dall’apertura con il singolo Good Advice, e poi sgrana brani rapidi e accattivanti, tra cui She’s Got Big Plans, che inserisce stralci melodici e orecchiabili in un contesto teso e veloce, la strana e gradevole incursione in atmosfere quasi country di Youth Serrated, la declinazione più soft di Silence Now (altro singolo) e This Time It’s Terminal.

Dopo un po’ però l’insieme comincia a sembrare un po’ troppo prevedibile ed “enciclopedico”: i continui riferimenti al passato e ad altre band, volendo anche opportunemente sfrondati e semplificati, soffocano la possibilità di un approccio più personale, e l’album ne risente. Alla fine lo si può ascoltare con piacere, ma se si parla di riascoltarlo la storia cambia.

Tra giugno e luglio la band sarà impegnata in patria con alcune date a supporto di Papa Roach e Buck Cherry.

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