Rosario: And The Storm Surges

Il suicidio dell’uomo che manifesta la propria onnipotenza raccontato dai padovani Rosario0 con And The Storm Surges, alfieri di uno psi-metal stoner potente e rievocante

Rosario

And The Storm Surges

(Varie etichette)

stoner, doom, metal

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rosario-and-the-storm-surgesI padovani Rosario escono con il loro secondo album And The Storm Surges, discone composto da un deca di metallo pesante e rabbioso. A supportare questo disco ci sono una manciata di etichette indipendentI: Drone, In The Bottle, Electric Valley, Red Sound, Brigante e Taxi Driver che hanno tutte creduto molto nel progetto. Mettete anche che la voce di Alessandro Magro non si fa trascinare eccessivamente nel growl più spinto come capita di questi tempi, rendendo gradevole l’ascolto in un impatto sonoro pieno di emozioni.

Questo fa di And The Storm Surges un disco potente, con innaffiate di stoner e doom che contraddistinguono la produzione iniziata nel 2013 da questo quintetto. Le atmosfere sono corpose e melodiche in alcuni tratti, visto che il disco è un concept album ben studiato. Il gruppo analizza attraverso i 10 brani la condizione odierna dell’uomo che da un percorso semplice di crescita arriva a manifestare virtuosismo creativo ma anche un certo egocentrismo divino, una solitudine interiore e rapporti indifferenti col prossimo.

Brani con diversi cambi di tempo come in Radiance e cavalcate sabbathiane come in Moth Reverb presentano sempre e comunque delle variazioni stilistiche che rendono interessante l’ascolto, forse in diversi punti fin troppo letargici, o la Tooliana Canemacchina che incute rispetto per il lavoro noise fatto dai Rosario che ritroviamo anche nel finale di And Then Jupiter. Assistiamo anche ad un brano acustico, Dawn of Men, che risulta piuttosto lineare pur nella greve intensità adoperata e che a questo punto ci si aspettava anche una ballatona senza essere esageratamente melodica.

Un lavoro maturo della madonna, e siamo a Padova, Italia. Fossimo in Norvegia ci sarebbero tappeti rossi. Disco consigliabile a chi ama i concept, le variazioni stilistiche, la potenza metal fusa alle liriche lugubri, a chi guarda l’alba come una rinascita interiore.

 

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Luca Paisiello
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