Richard Barbieri: Planets + Persona

La terza fatica solista di Richard Barbieri: Planets + Persona non teme di mischiare arrangiamenti jazz-fusion con l'elettronica vintage dei synth analogici. Anzi, non teme proprio nulla

Richard Barbieri

Planets + Persona

(KScope)

art rock, progressive rock

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richard barbieri planet personaSodale di David Sylvian con i Japan e di Steven Wilson nei Porcupine Tree (ma anche al lavoro nei No-Man di Tim Bowness e con Steve Hogarth dei Marillion), il pioniere delle textures elettroniche Richard Barbieri ogni tanto si concede qualche avventura solista e Planets + Persona è la sua ultima.

Planets + Persona allarga gli orizzonti musicali di Richard Barbieri spingendolo verso la new age e verso il jazz, con in mezzo la forte struttura art / progressive / space rock in cui il “nostro” si sente più a suo agio.

Sette viaggi spaziali in cui porre l’uomo al centro e la sua dualità tra intimità e trascendenza verso l’infinito: la terza fatica solista di Barbieri è una sorta di concept album accompagnato da un’esperienza video in virtual reality.

Fra intrusioni etno (Night of Hunter), sinuosi sax (New Found Land) e una Interstellar Medium che spicca in una tracklist sempre interessante e che sembra essere pensata per essere goduta in cuffia, Planets + Persona non teme di mischiare arrangiamenti jazz-fusion con l’elettronica vintage dei synth analogici. Anzi, non teme proprio nulla. Sgombra qualsiasi paletto piantato dai generi e si prende tutta la libertà che una creatività esuberante esige.

Comunque sempre fortemente onirico, l’album è stato registrato tra Londra, Svezia e Italia insieme a un manipolo di musicisti di estrazione assai diversa tra loro: Percy Jones (basso), Lisen Rylander Love (voce, sax), Luca Calabrese (tromba), Kjell Severinsson (batteria), Klas Assarsson (vibrafono), Christian Saggese (chitarra acustica), Grice Peters (kora) e Axel Crone (basso).

Insomma, ancora una volta Richard Barbieri si conferma come uno sperimentatore a tutto tondo, ma comunque in grado di realizzare album godibili per chiunque.

 

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Massimo Garofalo
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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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