Noah and the Whale: Heart Of Nowhere

Siete un pò amanti delle sonorità tanto care agli anni '80? Bene Noah And The Whale con il loro nuovo album, Heart Of Nowhere fanno al caso vostro

Noah and the Whale

Heart Of Nowhere

(CD, Mercury Records)

indie rock, alternative rock, pop-rock

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Siete un pò amanti delle sonorità tanto care agli anni ’80? Bene Noah And The Whale con il loro nuovo album, Heart Of Nowhere fanno al caso vostro. Il quintetto londinese, da sempre avvezzo all’indie-rock o all’indie-folk, cambia decisamente registro in questo nuovo album. Un disco decisamente diverso dai tre precedenti, che vede la band abbandonare le sonorità folk e allegre del passato per buttarsi su un lavoro decisamente più maturo. Anche il ripescare il sound anni ’80, a cavallo tra pop-rock e qualche incursione nella new wave, è decisamente riuscito lasciando anche un pò di nostalgia dei tempi andati.

Parlando del nuovo lavoro e della collaborazione con gli altri membri della band, il frontman Charlie Fink ha chiarito come: “Si è sviluppata una maggiore presa di coscienza del fatto che è da molto tempo che suoniamo insieme e penso che volevamo catturare questa cosa”. Fink continua a dire che :”l’emozione è sempre quella, come la prima volta che suoni insieme”. Parlando della musica, Fink vorrebbe far sentire i suoi fan “nostalgici, nel senso buono del termine”  – dopo l’ascolto di Heart Of Nowhere – “Bisogna riscoprire i bei tempi.”

Il disco si apre con Introduction, una intro solo strumentale.

Segue la traccia che da il nome all’album Heart Of Nowhere che vede la presenza della cantante-musicista Anna Calvi. L’apertura è un inizio folkloristico arricchito dagli archi, poi la traccia è un pò costruita sul giro di This Must Be The Place dei Talking Heads.

All Through the Night si inserisce maggiormente nel filone del rock anni ’80.

Lifetime  è giocata solo sugli archi ed il piano, quasi una traccia acustica.

Silver and Gold fa un’incursione nelle sonorità New Wave con una puntata del pop-rock anni ’80 dei Roxy Music, mentre One More Night ha sempre questa tendenza per il recupero delle sonorità passate.

Salto nel pop anni ’70 con Still After All These Years, mentre There Will Come a Time è più movimentata con qualche eco alla Bruce Springsteen.

Now Is Exactly the Time si inserisce nel pop rock d’annata mentre si chiude con il lento Not Too Late,  pezzo più sulle corde della band londinese che ripesca il loro repertorio rock-folk.

I Noah And The Whale si esibiscono in questa sorta di operazione nostalgia, nel senso buono del termine come chiarito da Fink, ottimamente riuscita. Anche apprezzabile questo loro intento che ci restituisce un album gradevole, maturo e ben riuscito. Consigliato non solo ai nostalgici, ma anche chi apprezza quei tempi, la musica di quel periodo, pur non avendoci vissuto.

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Matteo Valeri
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