Miriam in Siberia
Failing
(Autoproduzione)
______________
Io i Miriam In Siberia me li ricordavo diversi quando cantavano in italiano e la matrice d’origine era quella dei Verdena, eppure Failing è un disco promettente nonostante le mie aspettative fossero diverse in questo nuovo lavoro. Più che un album si tratta di un EP contenente 5 brani condensati in 28 minuti, dalle sonorità doom rock progressive molto tese e pungenti.
Cantato in inglese, è quindi un disco di svolta per la giovane band della zona di Caserta, che si ripresenta al pubblico ottimamente con Failing in un rock supersonico. Le atmosfere elettriche e cupe la fanno da padrone in questo psych rock in cui si ispirano ai Thrill Jockey e Pontiak, band nate negli anni 90, e le più recenti formazioni di indie stoner nordamericane come i Black Mountain e i White Hills, assieme a un pizzico di Neil Young e sperimentalismi con chitarre distorte gonfie di suoni heavy e onirici.
Se Raise è un brano con una chitarra satura e un cantato sofferente su una composizione lineare e statica, Down From A Mountain è invece un corroborante space rock da 7 minuti con una lieve accelerazione nel finale. We Wanna Know, introdotta da alcuni accordi di chitarra acustica, viene subito sovrastata da riff mexico-stoner.
Don’t Anyone è mistero e sentimentalismo in un finale avvolto da un’intensa melodia incisiva che sfocia poi in una cavalcata prog piuttosto carica. Nell’insieme il disco fa una buona impressione, il quartetto ha sì delle buone idee, fortemente ispirate ed è una fortuna che sia aperto ad espressioni musicali inconsuete nel nostro Paese. Ma è tangibile che siano ancora alla ricerca di una propria identità: trovata la quadra sono certo che sapranno uscire fuori dal marasma nazionale delle band semisconosciute. Peccato per il mancato coraggio di non proporsi ancora in italiano, gli stessi Verdena sono riusciti a sperimentare andando oltre l’ordinaria melodia con un disco come Requiem e Wow. Potrebbero provarci pure i Miriam in Siberia, chissà.
Sito web: miriaminsiberia.bandcamp.com

Gli ultimi articoli di Luca Paisiello
- Zen Circus: recensione di Cari Fottutissimi Amici - May 28th, 2022
- Nudha: recensione disco omonimo - May 23rd, 2022
- Emanuele Colandrea: recensione di Belli Dritti Sulla Schiena - May 20th, 2022
- Le Pietre dei Giganti: recensione di Veti e Culti - April 22nd, 2022
- Caravane De Ville : Dietro La Porta - April 11th, 2022