Good Charlotte: Cardiology

Ritorna la pop-punk band più famosa del mondo con Cardiology, quinto album con poco di convincente

Good Charlotte

Cardiology

(Cd, Capitol Records)

pop, pop punk

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recensione-good-charlotte-cardiologyE’ da dieci anni che i Good Charlotte spopolano con il loro pop dalle influenze punk macinando, nel loro momento di gloria (con un picco tra 2002 e 2003 con l’album The Young And The Hopeless), un hit dopo l’altro.

Cardiology è il loro quinto album, ed è ben lontano da quel momento. Sembra recitato su un copione serratissimo e non particolarmente brillante, che mescola le carte in tavola per accontentare un po’ tutti senza apparente sostanza sotto la cortina di fumo. Un fumo fatto di formule e soluzioni ampiamente consolidate ma spente e un impianto generale con poco mordente, complice anche una durata importante con molta melina di mezzo.

Qualche sparuto pezzo risulta gradevole, come Like It’s Her Birthday, abbastanza vitale ed energico (e non a caso primo singolo estratto dall’ album), o al contrario la vena malinconica e dolce di Harlow’s Song (Can’t Dream Without You).

Il fatto che l’album nel complesso sia mediamente orecchiabile e con temi abbastanza generici da poter toccare le corde di quasi tutti è la classica e ben nota arma a doppio taglio: genererà qualche simpatia, da un lato, e orrore, dall’altro.

Per promuovere il disco, la band sarà in tour nei prossimi mesi, toccando anche l’Europa a partire da gennaio.

 

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Miranda Saccaro
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