Duocane: la recensione di Sudditi

I Duocane sono un duo che arriva direttamente dalla Puglia e che è alla sua seconda fatica, Sudditi. I ragazzi hanno assimilato bene tutto quello che arrivava dall’ovest americano: stoner, hardcore e post rock.

Duocane

Sudditi

noise, post-rock

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duocane-recensione-sudditiI Duocane sono un duo che arriva direttamente dalla Puglia e che è alla sua seconda fatica della propria giovane attività. Le sonorità presenti in Sudditi sono decisamente ostiche, intrise di suoni che abbiamo tante volte ascoltato nel corso degli ultimi venticinque anni.

I ragazzi hanno assimilato bene tutto quello che arrivava dall’ovest americano, mettendoci elementi stoner, hardcore e post rock, fondendo il tutto e dando origine a un miscuglio sonoro abbastanza frastagliato e molto sperimentale.

Le sei canzoni incluse in questo EP non hanno nella parola facilità la caratterizzazione più decisa. Anzi, più si ascolta questo lavoro e maggiormente ci si addentra in un territorio fatto di sali e scendi, curve, sterzate e testacoda, dominato da nubi nere che promettono pioggia abbondante da un momento all’altro.

Gli Helmet di Born Annoying, l’hardcore di New York, gli Shellac di Steve Albini ed il pre grunge suonato da Tad e Mudhoney sembra che si siano trasferiti in blocco in Puglia e tutto questo conferisce al suddetto prodotto una dimensione di chiaro stampo internazionale.

Manca, forse, uno spunto di originalità, dal momento che la band è molto brava a premere sull’acceleratore, mancando, magari, in quel tocco di fantasia trasversale tipico che avevano le summenzionate entità, abili, nel corso della propria carriera, a scrivere canzoni che, ancora oggi, si ricordano.

Peccati di gioventù che potranno, molto probabilmente, essere cesellati nel corso di un futuro che, a quanto pare, promette bene.ù

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Francesco Brunale
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