Ananda: Wardiaries

Gli Ananda, band indierock della provincia di Salerno, tornano con Wardiaries. Un concept album spontaneo che ruota attorno al tema della guerra come lotta e conflitto con se stessi

Ananda

Wardiaries

(Cd, Seahorse/Audioglobe)

alternative rock, indie, indierock, rock

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Ananda- WardiariesNon convince al primo ascolto Wardiaries, Diaridiguerra, secondo lavoro degli Ananda, gruppo indie rock della provincia salernitana, che dopo il debutto discografico con The Apple Towns, presenta la propria nuova fatica.

Anzi sarebbe più giusto dire che “non colpisce al primo ascolto” è un pregio, perché conquista gradualmente e delicatamente, fino a far diventare piacevole e interessante scoprirlo nei suoi diversi sapori.

Si sente il cuore e la passione convinta del gruppo nei 12 brani che compongono il disco.

Un disco, questo, che suona molto poco italiano. C’è l’influenza di un certo nuovo rock progressive come quello dei Mars Volta, c’è il grunge più classico simil Alice in Chains a fare da sfondo,ma c’è poi un violino che distrae e che porta altrove.

Il gruppo stesso definisce Wardiaries una sorta di concept album non del tutto intenzionale in cui la guerra è filo rosso e tema portante in tutti i brani nonché tematica onnipresente nel mondo attuale carico di conflitti con se stessi e con gli altri. È da metà album che i bellissimi brani How To Forget An Ocean e It Shines, con la loro ricerca di calma e pace, cambiano la prospettiva e l’empatia con il disco permettendo un’ interpretazione dell’album più intimista e personale.

È alla luce di questo cammino che permette una speranza di positività nel coinvolgente epilogo di Massacre,  il cui testo parla di una gioia luminosa che avvolge tutto, che si rivalutano anche i primi brani dove la guerra e l’astio fanno da padroni anche nelle sonorità cupe, grezze e dure.

Gli Ananda si muovono abilmente in questo loro Diariodiguerra dall’elettrico all’acustico e poi di nuovo all’elettrico, permettendo anche in Indian Spring, l’incursione di ritmi orientali ad affiancare il violino creando una particolarissima atmosfera sonora.

È il pregio di questo album, non catturare l’ascoltatore immediatamente, ma permettere ad un orecchio più attento di tornarci e lasciarsi in alcuni momenti emozionare.

Wardiaries, un disco da non ascoltare distrattamente o come sottofondo, ma quando si decide di prendersi una pausa dal lavoro o dallo studio o dalle faccende domestiche per dedicarsi ad un nuovo disco e ad un nuovo gruppo promettente.

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