Nosound
Lightdark
(2Cd enhanced, Kscope/Audioglobe, 2008)
ambient pop, post progressive
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Nosound è il progetto musicale di Giancarlo Erra, che probabilmente è cresciuto a pane e No-Man, aggiungendo come condimento dosi variabili di Porcupine Tree, Davis Sylvian, Pink Floyd, Archive e Robert Fripp.
Detta così è però assolutamente fuorviante, dato che Lightdark è un album davvero notevole e brillante di luce propria, seppure ancorato ai generi già esplorati dalle sue band di riferimento. Le composizioni sono tutte assai fluide, cariche d’atmosfere ora liquide e ora gassose, ma sempre capaci di forti suggestioni e con i piedi ben piantati nella Melodia.
Chiaroscuro: è la parola che dà il titolo all’album ed è anche la chiave di lettura di un disco in cui la malinconia lascia ben presto spazio alla metafisica, in cui le tastiere di matrice ambient da protagoniste si spostano volentieri a comprimarie, per lasciarte spazio a cavalcate psych-prog. E in cui le linee vocali sono curatissime, con Tim Bowness dei No-Man ospite d’eccezione nella magnifica Someone Starts To Fade Away.
From Silence to Noise, con i suoi quindici minuti di lunghezza, è una specie di manifesto programmatico in cui c’è un po’ tutto l’universo musicale dei Nosound, il cui spettro riesce a unire in un unico flusso sonoro ambient e psichedelia, dream pop e progressive; indubbiamente a Erra, partito come one-man-band, aprirsi a una formazione a cinque ha fatto più che bene, rivivendo un po’ quello che è stato il percorso di Steve Wilson, i cui Porcupine Tree di The Sky Moves Sideways ritroviamo in più di qualche momento in questo Lightdark, disco che – non ci stancheremo mai di ripeterlo – ha comunque una sua – fortissima – personalità, in grado di accendere il cuore di un ampio spettro di ascoltatori/pubblico.
Progetto di chiara vocazione (e caratura) internazionale, Lightdark era uscito nel 2007 ed è ora ristampato con un secondo Cd contenente un Ep già pubblicato in passato (e passato un po’ in sordina), un brano altrimenti inedito e un videoclip. Un elegantissimo artwork contribuisce a rendere questo un Cd come un “must” da avere assolutamente per concludere un 2008 avaro di grandi emozioni, quelle che invece questo disco è in grado di dispensare dall’inizio alla fine.
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