Luca & The Tautologists
Poetry in the Mean-Time + Suddenly Last Summer
folk rock, classic rock
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Poetry in the Mean-Time di Luca & The Tautologists esplora la poesia nascosta nelle piccole cose della vita quotidiana. Un disco composto da 11 brani per il cantautore milanese Luca Andrea Crippa che dà alle stampe contemporaneamente anche un altro album, Suddenly Last Summer, di sole 6 canzoni.
Sono due dischi dai toni riflessivi che combinano rock classico anni ’70, prevalentemente acustico, tanto evidente in Tall Building Shapes e Breakwaters Ballroom, che mostrano una melodia accattivante con influenze folk e blues. Nel brano di apertura il musicista osserva con attenzione gli edifici di un quartiere pieno di vita, soffermandosi sul fatto che un tempo venivano costruiti con cura, garantendo sicurezza, un’attenzione come succedeva nelle famiglie di un tempo, improntate verso la stabilità della propria esistenza.
Il brano più elettrico è Your Own Way dedicata al figlio Ruggero, brano di consapevolezza delle difficoltà della vita e del tirare avanti al meglio, mentre è divertente ascoltare Julie Hit Her Head, dedicata al padre. E’ il brano che più mi ha colpito con la sua struttura ricca di sfumature che avvolge di originalità questo lavoro. Racconta di un incidente sul set di un film horror in bianco e nero in stile anni 60, dove l’attrice protagonista viene soccorsa da un’infermiera e dall’uomo pesce antagonista, mentre regista e addetti ai lavori si fanno intorno.
Our Magic Wand e Soon Was a Distant Yesterday offrono momenti più intimi e acustici, con la voce di Luca Andrea Crippa che risulta sempre sommessa, infondendo emotività e serenità nelle ballate che illustrano un parco pieno di persone imerse nella lettura o che giocano con i cani, aspettando l’arrivo di qualcuno che nell’attesa lo ispira a credere in giorni migliori. Brani suonati in compagnia di Paolo Roscio al basso e Deneb Bucella alle pelli, Costa Brava è uno strumentale pacato, con qualche frase cantata all’inizio come se provenisse dal fondo di un antro dove l’acustica rimbalza tra i cunicoli, mentre più ritmato è l’altro strumentale, Modern Galleries.
Accordin’ To Woody Guthrie è proprio una di quelle ballad classiche che te ne riportano in mente altre piacevoli, si incentra sul potere della musica che da una parte porta a galla ricordi, dall’altra ispira a crearne di nuova, chiudendo l’album in maniera commovente. Riassumendo, quelli di Poetry in the Mean-Time sono 11 brani di introspezione che in alcuni episodi come Please Buy This Song ci si rivolge proprio all’ascoltatore, chiedendo ospitalità a casa propria senza voler disturbare più di tanto, mettendo in vendita un pezzo di uno spettacolo offerto con il cuore.
L’EP di Suddenly Last Summer si apre con l’atmosfera notturna di At The Movies che nel suo proseguio trova spazio un assolo di chitarra. Tanta leggerezza in Mystery… The Greatest che come altri brani è adatta da mettere in sottofondo mentre si lavora in ufficio. Crippa si diverte ad eseguire variazioni stilistiche in Different Paths dove qui torna alla ribalta la chitarra elettrica e il resto delle canzoni continuano nelle loro sinuosità acustiche, con molto più ritmo in Indian Breeze e quella They’re Landin in Hawaii che ci ricollega al suo viaggio solista iniziato in Paris Airport ‘77
Bandcamp: lucaandthetautologists.bandcamp.com
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