Lisa Gerrard & Marcello De Francisci: recensione di Exaudia

Le incomparabili fascinazioni ultraterrene di Exaudia. Il nuovo disco di Lisa Gerrard & Marcello De Francisci tocca le corde più profonde dell'anima.

Lisa Gerrard & Marcello De Francisci

Exaudia

(Atantic Curve)

modern classica, ambient

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Dopo dieci anni di intensa collaborazione, l’album Departum e la stesura di alcune colonne sonore, la compositrice e polistrumentista Lisa Gerrard, inarrivabile voce dei Dead Can Dance e il compositore/produttore discografico di Los Angeles Marcello De Francisci tornano a lavorare insieme per l’album Exaudia appena uscito su Atantic Curve/Schubert Music Publishing.

Il disco è una straordinaria miscellanea di suggestioni cinematografiche, levitazioni acustiche al di sopra di ogni umano sentire e sperimentazioni dal sapore mediorientale in una bolla di magico splendore dove naviga leggera la voce di Lisa, una delle più intense del panorama mondiale.

Exaudia è la parola che descrive il momento in cui il monarca concede udienza ad un cittadino del suo regno e ne accoglie, esaudendolo, un desiderio.

Un titolo appropriato considerando quanto sia regale questa registrazione incentrata su avvolgenti trame evocative tipiche della produzione di De Francisci unite alla tecnica stilistica della Gerrard.

Ad accendere la curiosità tra giugno e luglio il duo ha pubblicato due singoli con relativi video, Until We Meet Again e When The Light of Morning Comes, le immagini, in rigoroso bianco e nero, accompagnano chi ascolta ed osserva in un mondo parallelo di marcato gusto retrò, distante anni luce dalla realtà carnale, dove avviene una trasposizione immaginifica del superamento di tutte le barriere terrene a favore di una rinascita interiore, tra nubi ed estasi, attraverso lo spettacolo incomparabile della natura ma anche della danza e della musica che diviene mezzo di trasporto imprescindibile per l’accettazione delle umane attese e la relativa trasformazione in speranze, laddove un addio (goodbye) diventa un fino a quando non ci incontreremo ancora (until we meet again).

Il minimo comune denominatore va ricercato nei sontuosi cambi di volume adottati in ogni traccia mentre un leggero tocco sinistro, dovuto alla volontà di creare un suono maestoso (come succede per gli inni nazionali), appare evidente nella title track immersa nella sua orchestrazione opulenta ricca di ottoni e tamburi.

L’apertura, affidata alla suggestiva When The Light Of Morning Comes, si appoggia su un tessuto sintetico che regala alla traccia un alone fantascientifico, sembra davvero di viaggiare su una navicella spaziale tra costellazioni sconosciute per atterrare sulla calotta lunare, la voce di Lisa è la luce che annienta le distanze.

Si abbandonano o quasi i territori ambient per cedere ai soavi arpeggi di When We Meet Again, armoniosi e rassicuranti pronti ad abbracciare una melodia densa molto vicina all’elettronica, senza dubbio uno dei brani più accessibili dell’intero lavoro.

Si alternano poi il misticismo mediorentale di Fallen con i suoi andirivieni di flussi e riflussi paragonabili ad onde marine al tramonto e l’intenso magnetismo di Stories of Love Triumph & Misfortunes, una sorta di epica ninna nanna enfatizzata dal riverbero della voce.

Nota di merito per Stay With Me, delizia dell’udito e incanto di tutti i sensi, impossibile resistere a tanta bellezza, Lisa e le sue corde vocali, Lisa e i cori dei cherubini, Lisa e l’arrangiamento solenne, Lisa e la sacralità di un brano che è bestemmia chiamare tale, per me musica classica.

In ultimo Exaudia Reprise, ancor più incisiva dell’originale che chiude il sipario su un disco di infinita classe.

Sì, è vero, in Exaudia non ci sono sorprese né grandi rivoluzioni, Gerrad/De Francisci ci consegnano un prodotto esattamente in linea con le aspettative, ma siete davvero sicuri che avreste preferito uno stravolgimento del loro sound così leggiadro, onirico, magico e trascendente? Io no.

https://www.lisagerrard.com/

http://www.marcellodefrancisci.com/

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