Terminal Serious: recensione di Fear and Cure

Da Firenze gli irresistibili loop catramosi di Terminal Serious. Il nuovo album, Fear And Cure ci accompagna all'interno del nostro giardino segreto dove dimorano paure paralizzanti in attesa di provvidenziali terapie.   

Terminal Serious

Fear and Cure

(Swiss Dark Nights)

post-punk, darkwave

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Lo scorso anno, più o meno in questo periodo, mi trovavo a recensire il bellissimo Gift For You, EP di cinque mirabili tracce capaci di incantare chiunque apprezzi e segua l’italica scena oscura e prima ancora di sentirne la mancanza torno a parlare di Terminal Serious grazie al suo secondo full-lenght, Fear And Cure, appena uscito su etichetta Swiss Dark Nights.

Un anno di lavoro intenso, serrato, affannoso per un lavoro che come sempre affonda le radici nel post-punk, naviga a vista nello sconfinato oceano della darkwave con tutte le contaminazioni del caso, strizza l’occhio al gothic rock ma non dimentica la melodia e il gusto sopraffino per i refrain che rimangono uno dei punti forza di Terminal Serious, aka Luigi Buonaiuto, origini partenopee fiorentino d’adozione, una delle voci più interessanti dell’ultimo periodo.

“Mi ero riproposto di scrivere un album che ricordasse Love Was Lies (l’esordio) con sonorità più asciutte e classiche ma alla fine è il disco stesso che ti porta nella direzione in cui vuole essere trovato, a prescindere dalle tue intenzioni, il fatto è che, prima di essere un musicista, io sono un grande ascoltatore, dopo tanti anni le influenze sono milioni ed io non posso combattere contro di loro. Perderei” questo dichiara Luigi con il suo consueto modo disarmante e sincero di raccontarsi (poco) e il suo lodevole modo di porsi, sincero, schietto ed estremamente modesto, cosa sempre più rara di questi tempi soprattutto in ambito artistico.

Fear And Cure (paura e cura) racchiude dieci tracce di ottima fattura, curate in ogni minimo dettaglio, sound compatto, splendidi arrangiamenti dominati da un mood perdutamente fumoso, loop micidiali nei quali è facile perdersi, trame di basso profonde, chitarre orecchiabili, armonie perfette sulle quali appoggiano testi dalle tematiche importanti.

Dieci tracce che parlano di esseri umani e della loro esperienza di vita, dei loro piccoli o grandi problemi e del modo in cui cercano di affrontare i periodi critici e drammatici, una disamina insomma sul percorso esistenziale di quanti restano paralizzati di fronte alle proprie paure e di chi invece le affronta a viso aperto ipotizzando una via di salvezza con tanto di cura, un viaggio verso il giardino segreto nascosto in noi che, se curato, può sempre tornare a fiorire.

Protagonista di Walk on a Roof è un ragazzo giovanissimo rinchiuso in carcere per motivi sconosciuti, Shake The Brain racconta le difficoltà di una coppia in crisi che cerca, invano, di ravvivare il rapporto dedicandosi a pratiche sessuali alternative, in Three Months (secondo singolo intimo e sofferto) imperversano i dubbi di una coppia dopo la separazione, Necklace è metaforicamente la collana stretta al collo di una persona affetta da sindrome depressiva, Taurus Goes On The Swing la descrizione di un uomo consapevole di non potersi integrare nella società borghese e sceglie la libertà a costo di vivere di stenti, Metamorphosis, la storia di una notte paradossale durante la quale l’amnesico protagonista assiste allo stravolgimento della propria vita senza capirne il motivo mentre Anyway guarda con gli occhi di una ventenne il desiderio di innamorarsi ancora nonostante la malattia.

Infine Burdened With Usury, hit single per eccellenza, primo singolo estratto accompagnato da un video claustrofobico e affascinante perfettamente in linea con il tappeto sonoro e la potenza delle liriche “…l’errore peggiore di chi si innamora, è pretendere una considerazione, gravato dall’usura…” e Secret Garden, il vero tocco di classe, una demi ballad oscura, inquieta ed inquietante, minimale ed ambigua, suadente e torbida, morbida e tagliente come lama di rasoio dove la voce di Luigi appare come linea guida verso un’orizzonte indecifrabile.

Con la new wave ’80 stampata nella memoria e lo sguardo dritto e aperto nel futuro, Terminal Serious riesce ancora una volta a partorire un prodotto convincente e molto ben confezionato.

 

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