Lelio Padovani: Electronic EP

Piccoli lampi progressive sperimentale con un tocco di elettronica minimalista. Un suono formale e bulimico. Fin troppo invadente

Lelio Padovani

Eletronic EP

(Cd, Autoproduzione)

psichedelia, progressive, elettronica

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Lelio Padovani è musicista, compositore, insegnante e giornalista. La sua musica – di cui quest’ultimo Electronic ep ne è l’emblema – racchiude piccoli lampi progressive sperimentale con un tocco di elettronica minimalista. Un suono formale e bulimico.

Time Traveler apre il disco e spiazza tutti. Una cascata progressive tra infiltrazioni chitarristiche e tastiere fin troppo invadenti – la perfetta colonna sonora per un telefilm psichedelico anni settanta.

La successiva Dumpster Diving conferma l’impressione che la formula fusion – sperimentale condita da progressive invadente e (a volte) inutili ghirigori  chitarristici appesantiscano il tutto, asciugando il tutto non sfigurerebbe in Beacons of Ancestorship dei Tortoise.

The Hourglass non fosse troppo manipolata potrebbe risultare quasi intrigante e metafisica nel suo lento divenire. Ownlife troppo scontata, stanca fin dall’inizio, non dà segnali di ripresa e risulta quasi insistente nella sua metodica rappresentazione di bravura stilistica dell’autore.

La conclusiva Vertigo illumina a tratti, ribadendo la precisa scelta stilistica del musicista, sovraccarica di tastiere debordanti e lunghi assoli fini a se stessi, l’accordo di piano conclusivo restituisce l’illusione e la necessità di un suono minimalista capace di emozionare.

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Federico Pevere
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