Andrea Chimenti: recensione di Il Deserto La Notte Il Mare

Torna con un nuovo disco Andrea Chimenti: Il Deserto La Notte Il Mare è un album di una classe infinita.

Andrea Chimenti

Il Deserto La Notte Il Mare

(Vrec Music Label)

canzone d’autore, rock d’autore

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Andrea Chimenti Il Deserto La Notte Il Mare recensioneNon è difficile affermare come il 2021 si stia chiudendo con i classici botti di fine anno. Il petardo migliore e più flagrante arriva da un big della musica d’autore italiana, ovvero Andrea Chimenti che, probabilmente, piazza con un colpo di coda quello che è il miglior lavoro della sua ottima carriera solista che, ormai, dura da un trentennio.

Il Deserto La Notte Il Mare è un album di una classe infinita, dove la qualità regna sovrana dalla prima all’ultima nota ed in cui l’ombra ingombrante di David Bowie si sente e si percepisce nei suoni e nella voce dell’ex leader dei Moda.

Andiamo con ordine.

In primo luogo va detto come in questo disco ci sia la presenza di numerosi ospiti di grandissimo prestigio che hanno il merito di non essere ingombranti, ma di mettersi al servizio delle canzoni, rendendole ancora più uniche. È il caso di David Jackson, presente ai fiati in tre brani di assoluto livello come l’opener Dove Ho Posto Il Mio Amore, avanguardistica, ma dalle forti melodie soprattutto in fase di ritornello, per merito di aperture pazzesche che la rendono meravigliosa. Jackson rende magnifica, grazie all’uso sapiente del flauto, degno del miglior Ian Anderson, Garcia in cui si ritrova il Bowie di Outside che sembra vivo e vegeto, come se Chimenti ne continuasse a tracciare la strada dopo la sua dipartita.

Idem con patate anche Milioni, probabilmente l’episodio più pop di questa opera che trova al basso Fabio Galavotti, storico compagno di avventure di Chimenti nei mitici Moda.

 

Altro ospite illustre è Antonio Aiazzi che, a prescindere dalla sua storia con i Litfiba, rimane uno dei tastieristi migliori che la musica italiana abbia mai prodotto. Due sono i pezzi firmati a quattro mani dai due artisti.

KY è fortemente cupa e sinistra, grazie a un incedere pesante e greve, a differenza di Beatissimo che ha dei contorni immediati, ma mai banali. Se Bimbo è una piccola ninna nanna folk dalla durata che non supera i tre minuti, Allodola Nera le fa da contraltare. Qui ci sono due ex C.S.I. (Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco) che impreziosiscono con il loro imprinting una canzone raffinata, dove il suono del piano ricopre chiaramente un ruolo fondamentale.

Sul finale il disco diventa molto sperimentale e anche qui riaffiora il Bowie di Outside che fa gioiosamente capolinea, come dimostrano Felice e Oltremare che sono piccoli capolavori in cui emerge tutto il talento di Andrea Chimenti che riesce a non calare mai di livello.

Abbiamo tenuto per ultima In Eterno, seconda traccia del disco che, per distacco, è il capolavoro de Il Deserto La Notte Il Mare. Se un musicista vuole scrivere una canzone in cui si vengono a fondere classe, melodia e sostanza può tranquillamente prendere come termine di paragone In Eterno. Il solo avvicinarsi a un brano del genere sarebbe un successo per chiunque.

Senza se e senza ma, Andrea Chimenti non poteva fare di meglio, chiudendo alla grande un 2021 che per la musica italiana ha significato tanto, sia nel bene che nel male.

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Francesco Brunale
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