Virgin Prunes: recensione di A New Form Of Beauty (Parts 1-4)

I seminali Virgin Prunes alle prese con una nuova ristampa. È fuori la versione deluxe di A New Form Of Beauty (Partes 1-4) con un artbook, 3LP, 2 CD, nuove note di copertina e succulenti remix firmati Friday e Apparition.

Virgin Prunes

A New Form Of Beauty (Parts 1-4)

(BMG)

post-punk, goth, avantgarde

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La ristampa dell’immarcescibile If I Die, I Die uscita nel 2023 ha riacceso un fuoco mai sopito e con la versione deluxe di A New Form of Beauty si riaffacciano sul mercato i Virgin Prunes, band seminale per eccellenza, mera incarnazione di incubi inconfessabili, artefici di un cabaret irruento e visionario, attori di una pièce spietata e contorta messa in scena per sottolineare il degrado metropolitano contrapposto ad un crudo e irriverente ritorno agli istinti primordiali, insomma una delle formazioni che più di ogni altra ha rappresentato la vera ribellione al conformismo e lasciato un segno indelebile nella sconfinata scena new wave.

Nati a Dublino nel 1977, i Virgin Prunes furono il gruppo rock più apertamente sovversivo di quel periodo (e potrei dire oltre), indimenticabili le loro oltraggiose esibizioni sul palco, spiazzanti le combinazioni sonore avanguardiste in continua alternanza tra impeti industrial, post-punk, darkwave e gothic rock, insomma un progetto sanguigno e sincero costruito sulla figura del leader carismatico Gavin Friday insieme a Guggi (fratello di quel bimbo che ricorderete sulla cover di War e Boy degli U2) e Dave-id Scott (le altre due voci), Strongman al basso, Pod alla batteria e Dik (fratello di The Edge degli U2) alla chitarra.

A molti anni di distanza dalla prima uscita i nostri amati “puri derelitti” ripropongono questa nuova forma di bellezza caratterizzata dalla consueta, atavica bestialità tradotta da incredibili intuizioni sonore, immaginifiche messe nere, grida laceranti, gemiti carnali in perenne conflitto, ora come allora, con il verde accecante della loro Irlanda cattolica dove certe esternazioni stridevano non poco e per questo mai hanno smesso di emanare un indiscutibile fascino.

Quel A New Form Of Beauty nato come progetto multimediale piuttosto utopistico, composto da tre singoli (formato 7, 10 e 12 pollici), un live su cassetta, un libro e persino un video rimasto solo nei pensieri perché mai realizzato, diventa adesso una edizione deluxe di 3LP, 2 CD con audio rimasterizzato, un artbook, nuove note di copertina e succulenti remix firmati Friday e Apparition.

Ed è proprio alla versione completamente stravolta di Sweethome Under White Clouds (Apparition remix) a cui viene affidato il lancio ufficiale dell’ambiziosa riedizione, una rilettura morbida, magica, sensuale di quella traccia già di per sé suggestiva e malinconica costruita su un accattivante tappeto trip hop dove si appoggia la voce di Friday, intensa e corposa come non mai.

I Virgin Prunes erano torbidi e sinistri ma anche candidi e immacolati, le loro spiazzanti contrapposizioni tra bellezza ed empietà, incubi mostruosi e ninne nanne soavi, amabili linee vocali e lamenti disperati governavano interamente A New Form of Beauty che raccontava e racconta storie dolorose, amori non corrisposti, sessualità frustrata, erotismo morboso e gioventù bruciate ma anche la bramosia verso paesaggi immaginifici in attrito con le macabre visioni di società distopiche sopraffatte da demoni e forze oscure.

Così attraverso i loro peculiari e pionieristici elementi d’avanguardia entriamo di nuovo nell’universo nostalgico di Sandpaper Lullubye, canzone d’amore concentrata sullo stato di innocenza tipica della fanciullezza, in quello tormentato di Come to Daddy, inno alla disperazione e alla rivolta che descrive avvilenti violenze domestiche fino alla ferina Beast (Seven Bastard Suck) uno dei loro capitoli più noti.

Insomma la deluxe edition di A New Form Of Beauty è senza dubbio un must have per tutti gli estimatori dei Virgin Prunes ma anche un ottimo punto di partenza per chi invece ne fosse (peccato) ancora a digiuno.

 

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