Teho Teardo & Blixa Bargeld
Roma, Villa Ada, 11 luglio 2014
live report
__________________ Per la terza volta in un anno Teho Teardo & Blixa Bargeld si esibiscono a Roma. Stavolta la cornice è quella suggestiva e comoda di Villa Ada: laghetto per romantici inguaribili, verde a profusione, impianto audio all’altezza, posti a sedere (ma anche in piedi, sotto il palco). Numeroso il pubblico intervenuto per la rappresentazione live di Still Smiling, l’album che la “strana coppia” ha licenziato nel 2013. Ai più distratti ricordiamo che Teardo ha un passato di terrorista sonico, salvo poi farsi apprezzare al livello internazionale come compositore di colonne sonore (Il Divo su tutte), mentre Bargeld è stato a lungo il chitarrista di Nick Cave mentre lo attendiamo in autunno col nuovo album dei suoi Einsturzende Neubauten, maestri indiscussi dell’industrial-futuristico. Per la maggior parte del concerto sul palco sono in tre: Blixa alla voce (abilmente manipolata da electronicherie varie), Teo alla chitarra e ai computer e una violoncellista; sul palco verranno poi raggiunti da un quartetto d’archi, a impreziosire un concerto prezioso già di suo. La scaletta non riserva particolari sorprese, in poco meno di un’ora e mezza viene snocciolato praticamente tutto l’album e l’Ep recentemente uscito, contenente anche una cover di Caetano Veloso, prontamente eseguita anche stasera. Difficile, difficilissimo, raccontare la musica che fanno i “nostri”: atmosfere musicali classicheggianti, oniriche, dolci, interrotte saltuariamente da qualche sfuriata di chitarra o da rintocchi di campane; su tutto Blixa Bargeld a declamare i suoi versi, a giocare/sperimentare con la voce, ma soprattutto con le parole e i linguaggi (inglese, tedesco e italiano sono usati indifferentemente). Arrivano anche gli acuti ultra-sonici di cui solo lui è capace, ma soprattutto la sua performance è sottilineata da una teatralità che funziona da moltiplicatore delle emozioni in atto. La chitarra di Teardo è quasi un “baritono” che si intrufola tra le basi elettroniche e le dolci squisitezze degli archi, le parole di Bargeld rimandano alla difficoltà di raggiungere la profondità di pensiero in una lingua non propria, all’invasione che esercita nelle nostre vite la televisione, ma soprattutto ad atmosfere nere come la pece quali il senso di vuoto e una perenne sensazione di nulla assoluto. Insomma, tutto apparentemente in contrapposizione, tutto che invece insieme funziona a meraviglia per una proposta musicale che non ha nulla a che fare con le mode e destinata a rimanere nel tempo. Già entrambi con le agende piene, chissà quando Teho Teardo e Blixa Bargeld si incontreranno di nuovo in studio. Li aspetteremo con piacere.Gli ultimi articoli di Massimo Garofalo
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