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Talk Is Cheap: recensione di Talk Is Cheap! EP

Tra sonorità lo-fi e sensibilità pop, per i Talk Is Cheap un esordio con buone idee e qualche incertezza.

Talk Is Cheap!

Talk Is Cheap! EP

(Ciqala Records)

lo-fi, jangle pop, post punk

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Che nonostante l’avvicinamento consentito dalle nuove tecnologie fare musica – e certi tipi di musica – al sud resti questione complicata non è certo un luogo comune.

Positivo a prescindere, quindi, che ogni tanto qualcuno ce la faccia, come nel caso dei pugliesi Talk Is Cheap, qui all’esordio.

Il quartetto barese snocciola sette brani, cantati in inglese, riflettendo un po’ il proprio campionario di riferimenti: sonorità lo-fi, tendenti alla dissonanza ma senza esagerare, chitarre che riecheggiano un certo jungle pop anni ’80 e ’90 e le sue ascendenze, uan vocalità spesso dimessa, che flirta con l’attitudine dolente di un Robert Smith, pur senza abbracciarla completamente.

Un forma pop – solo episodicamente si superano i quattro minuti – rivestita di suoni volutamente ‘sporchi’, che si accompagna a testi all’insegna di una certa melanconia, in cui sembra trasparire più che altro un’attitudine rassegnata nei confronti di certi fallimenti sentimentali o esistenziali.

Alla fine, insomma, i Talk Is Cheap si fanno ascoltare, pur con certe inevitabili incertezze tipiche di ogni esordio.

https://talkischeaptalkischeap.bandcamp.com/

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Marcello Berlich
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