Serpenti: recensione album omonimo

Serpenti, una band e un album omonimo; un trionfo di pop elettronico, tanto (apparentemente) semplice quanto contagioso

Serpenti

s/t

(Cd, Universal)

pop, electro-pop

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SerpentiTransfughi dagli Ultraviolet, Luca Serpenti e Gianclaudia Franchini danno vita al progetto Serpenti col sostegno di Puglia Sound.

Il loro secondo album, omonimo, è un trionfo di pop elettronico, tanto (apparentemente) semplice quanto contagioso. Le influenze sono le più svariate, da Lady Gaga agli Human League, dai Crystal Castles ai Gossip, in un trionfo mash-up in puro stile anni ’10 ma con i piedi ben piantati negli anni ’80 di Donatella Rettore & Co.

Le alchimie sonore strizzano l’occhio al dancefloor e alla modulazione di frequenza, con qualche furberia di troppo, ma i testi arrivano dritti alle orecchie e al cervello senza troppe iperboli, ma soprattutto con ritornelli-killer pronti per essere cantati a squarciagola sotto la doccia.

L’iniziale Tenax è già un manifesto programmatico: è una cover di Diana Est, resa popolare dalla versione di Enrico Ruggeri e che ora, nelle mani dei Serpenti, diventa un trionfo di synth e drum machines.

Senza Dubbio, una specie di ballatona con tanto di tappetoni di tastiere, mostra i limiti vocali di Gianclaudia, decisamente più a suo agio nei pezzi più tirati; ma anche a livello compositivo il pezzo è davvero troppo semplice.

Meglio ripiegare su Tocca la Mia Bocca, sbarazzina e maliziosa, ma non tanto quanto la più esplicita Io Tu e Noi, con giochi di parole divertenti e intelligenti, in stile Immanuel Casto ma senza i toni gay, con Gianclaudia che rende maliziosa e tentatrice la sua voce.

Insomma, Serpenti è un album con più alti che bassi, sicuramente non rivoluzionario ma divertentissimo, adatto ad essere sparato ad alto volume in cuffia come in auto. Se solo si facesse promozione ai dischi come questo come si faceva negli anni ’80… sarebbe un successo da hit parade.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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