Duracel: Supermarket

Supermarket, sicuramente è un album molto di nicchia proprio per quella sua carica punk presente sin dalla prima traccia e ripetuta in tutte le altre undici, ma alla fine sono punk al cento per cento i Duracel, fedeli al loro genere hanno mantenuto alto il loro nome senza scendere a compromessi musicali più commerciali

Duracel

Supermarket

(Indie Box Music)

punk rock

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Dopo quattro anni dall’ultimo disco L’ora d’aria, tornano i veneziani Duracel. Paladini del punk italiano da ormai quindici anni tornano con Supermarket, un disco che ci presenta una band in grandissima forma, attuale pur restando fedele alle proprie origini. Zamu, alla voce, da anni ormai anche bassista dei Derozer, sforna delle melodie uniche e piene, che supportate dal tappeto sonoro dei fratelli Cadamuro alla chitarra ritmica e batteria e da Umbre alla chitarra solista e riff, diventano delle canzoni che restano in testa e non se ne vanno più via. Temi sociali e personali trattati con un briciolo di malinconia e meno ingenuità di un tempo fanno di Supermarket un disco per punk più e meno giovani.

I Duracel sono un gruppo musicale pop punk italiano originario di Meolo in provincia di Venezia. Iniziano a suonare le prime cover nell’ottobre del 2003 in una vecchia casa di campagna. La formazione, inizialmente a tre, conta per voce, basso e songwriterMarco Zamuner, soprannominato Zamu e i fratelli Valentino e Leonardo Cadamuro, rispettivamente alla chitarra e alla batteria. Con l’ingresso di un ulteriore chitarrista, Andrea Storgato detto Umbre, iniziano a prendere forma in un paio d’anni le prime canzoni, raccolte nei demo Che bei momenti e Come si vola.

Nel maggio 2005, dopo un biennio di gavetta nel Veneto, sono vincitori di un concorso per band emergenti a Campagna Lupia, aggiudicandosi anche il premio come miglior testo per il singolo Una storiella. Decidono così di investire sulla pubblicazione di un primo disco, Decido io, composto da undici brani. I quattro veneziani iniziano a condividere il palco con gruppi storici della scena italiana, come Derozer, Tre Allegri Ragazzi Morti, FFD, Cattive Abitudini, L’Invasione degli Omini Verdi, e, successivamente, con alcuni nomi del pop punk mondiale, come NOFX, Marky Ramone, Queers, Teenage Bottlerocket, Apers e molti altri.

[amazon_link asins=’B07B5W1TWC’ template=’ProductAd’ store=’rock02-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ e0471801-ac65-11e8-a158-8f67e341c961′]Nel 2007 firmano con l’etichetta indipendente Indiebox, per pubblicare all’inizio dell’anno successivo il secondo album Domani è come oggi. Mentre i brani dei Duracel cominciano a circolare su compilation nazionali ed internazionali di settore, inizia il loro tour che li vede impegnati nella penisola. Successivamente esce un nuovo album orientato verso una linea di morbida e giocosa polemica contro gli stereotipi tipici del mondo giovanile contemporaneo.

Il disco li porta ad iniziare un nuovo tour che li riporterà in molte delle maggiori città italiane, nel 2009 la band viene premiata al MEI, Meeting Etichette Indipendentidi Faenza, come Miglior Punk Band Italiana 2009. Nel 2011 esce Nati negli anni ’80, questo disco, prodotto negli Stati Uniti, denota un certo cambiamento rispetto alle composizioni tradizionali della band. I testi si affinano, e diventa più aspra la polemica verso gli stereotipi tipici del mondo in cui viviamo, tema questo onnipresente nelle ultime produzioni della band. Il tour italiano li impegna per tutto il 2012 e buona parte del 2013, anno in cui accompagnano il tour-reunion dei Derozer come supporter ufficiali nelle principali città italiane. Nel 2014 esce L’Ora D’Aria, quarta fatica della band. Il disco ha avuto ottime recensioni dalla critica e dal pubblico.

Per quel che riguarda Supermarket, sicuramente è un album molto di nicchia proprio per quella sua carica punk presente sin dalla prima traccia e ripetuta in tutte le altre undici, ma alla fine sono punk al cento per cento i Duracel, fedeli al loro genere hanno mantenuto alto il loro nome senza scendere a compromessi musicali più commerciali. E ne hanno da dire veramente su tutti, i testi, in italiano, parlano chiarissimo, irriverenti ma al contempo diretti arrivano lì dove devono arrivare senza false metafore. Eppure penso che anche chi non ama il genere se ne ascoltasse un paio di tracce non se le toglierebbe realmente più dalla testa. Non per l’orecchiabilità quanto per i testi che suonano veramente bene e ben assimilabili e memorizzabili.

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