Zoft: Electrically Haunted

Arrivano da Bruxelles, si chiamano Zoft e nel loro Electrically Haunted si ispirano anche agli italianissimi Zu. Per gli amanti del math-rock

Zoft

Electrically Haunted

(Cd, Humpty Dumpty Records)

Math-rock, Post-rock

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Questo Electrically Haunted è un esordio molto positivo per gli Zoft, duo dal Belgio che propone un math rock molto interessante ed ispirato a quanto dicono Damien Magnette (batterista) e Nicolas Gitto (chitarrista) anche dagli italianissimi Zu.

Gli Zoft arrivano con questo primo lavoro sul finire del 2011 e propongono 11 tracce volte alla sperimentazione industrial con derive post-rock e math-rock.

La prima traccia Exit si basa su batteria, chitarra e un vocalizzo tenebroso che accompagna il brano per tutti i quasi 7 minuti di durata.

Si prosegue con la breve L’Homme Machine, più volta all’industrial alternativa.

Coil torna su dimensioni più affini al primo brano anche se più vicine ad un sound elettronico e spiazza l’ascolto con voci e urla di bambini.

Con Shramana si entra in puro territorio math-rock seppur contaminato e sembra di rilevare anche alcuni influssi crossover, mentre Mike Tapping cala il ritmo e si presenta più ambientale.

Mr. Goodpain presenta sonorità molto intriganti e un giro di chitarra molto alla Prodigy prima maniera quando ancora viaggiavano su binari hardcore-techno.

Si torna al math.-rock più puro con Marque Blanque, che dopo un breve intermezzo denominato “. . . . . . . “ lascia spazio alla sperimentazione di Hokkaido.

Si torna nuovamente ai coretti di bambini che introducono alla sincopata Q.I. Cuit per chiudere col botto con la breve ma potentissima Tu M’Enerves Pas.

Questi Zoft che fra le fonti di ispirazione mettono pure i Fantomas di Mike Patton, danno un’impronta personale ad un genere che troppo spesso cade nella derivazione e suona come tanti altri.

Per amanti del genere.


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Fabio Busi
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