Vitanova
Controluce
(Alka Record Label)
pop, rock
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Disco nato direttamente in sala prove dopo la stagione live dello scorso anno, lavorando senza strutture e testi precostituiti dai singoli componenti, questo secondo Ep dei Vitanova, Controluce, mostra un approccio a metà tra rock e pop, confezionando un disco improntato sulle chitarre, risultando melodici attraverso un platter piacevolmente orecchiabile in un mosaico di esercizi stilistici diretti all’ascoltatore.
Rispetto a Conflitti, la loro prima mini-pubblicazione, sembra che il trio bresciano abbia lavorato sugli arrangiamenti e su una produzione maggiormente curata. Inizialmente si chiamavano Souls Collision e oggi loro fanno rock in italiano senza cercare esattamente l’accostamento alla solita corrente indie tanto in voga adesso, risultando però piuttosto vicini a melodie pop come sentite in Bel Giro, che riportano ai romani Velvet senza tutta quell’elettronica ma con una leggera sbirciatina al britrock. Poi ci sono anche rimandi vivaci all’ultimo periodo dei disciolti Timoria, dato che giocano in casa, ma è latente.
La prima traccia, Giuda, in cui viene giustificato il tema del tradimento come una necessaria valvola di sfogo, ha un atteggiamento avvincente nel suo incedere granitico che sembra uscita dal Treno Magico della band di Pedrini e Galeri. Talvolta però le aperture melodiche dei brani di questo Controluce fanno pensare che i Vitanova si siano limitati apposta per non risultare così troppo alla moda, pur finendo di fare poi una musica “leggera”, piuttosto che rock.
I ragazzi cercano di descrivere tematiche umane ed emozionali come l’anoressia adolescenziale di Come Va. Molto più ritmate Elsa, spezzacuori che lascia frastornati in cui è presente un accenno di assolo, e Tu e Dio, pezzo dalla gran bella sezione ritmica con il pregio di alcune variazioni melodiche interessanti.
I Vitanova sono una band dall’atteggiamento compositivo apprezzabile se esaminiamo le tante meteore recensite in giro per la rete, ma scorrendo i 22 minuti di questo Ep trovo che i 6 brani si susseguono senza particolari clamori, e per raccogliere frammenti particolarmente significativi e innovativi è necessario attendere un nuovo lavoro dove sono certo che i tre ragazzi riusciranno a filtrare in maggior misura con la musa ispiratrice.
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