Psiker: Synthetico

L’amore, e in particolar modo quello per la musica, è il filo conduttore dell’EP di Psiker, in un connubio tra elettronica e strumenti tradizionali

Psiker

Synthetico

(Cd, Autoproduzione)

elettronica

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psiker-syntheticoLo Psiker Project nasce nei primi anni del 2000, quando il cantautore milanese classe ’80 sviluppa un interesse che unisce suono e immagine. Da qui parte un lungo percorso, che lo porterà nel 2008 alla pubblicazione di Logic, album d’esordio in lingua inglese. Poi una serie di concerti e un secondo lavoro, questa volta in italiano, e di nuovo in tour per giungere infine a Synthetico, distribuito sul finire del 2012, che lo vede tornare all’uso della lingua internazionale per eccellenza.

Synthetico è un EP composto da sette tracce, di cui una strumentale, un concept dove Psiker sperimenta molto più di quanto abbia fatto nei lavori precedenti. Il titolo è l’unione delle parole “synth” ed “etico”, a voler sottolineare come l’intero album sia un costante compromesso armonico tra il mezzo principe dell’elettronica e i classici strumenti musicali.

Questo connubio è palese fin dall’inizio: in Far away il rimando a un’elettronica vintage porta alla mente vecchi pezzi dei Pet Shop Boys, anche se nel caso di questo musicista milanese il tutto è incorniciato da un’atmosfera epica, a tratti celtica, tipica di certe realtà del nord Europa, che trova perfetta espressione nel tamburo e nell’arpa (No trace of heart), strumenti appunto più tradizionali.

C’è spazio per una rapida incursione nel pop (I’m surprised), e poi l’EP si chiude con la traccia strumentale omonima, per un finale in grande stile dove tutti gli elementi (synth, piano e flauto traverso) si ritrovano. Per mettere il punto a una storia d’amore tra l’artista e la sua musa, la musica, che ha persino ispirato un racconto intitolato appunto Synthetico e scritto da Costanza Ghiotti.

 

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Simona Fusetta
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