Poetica Da Combattimento: recensione di Life

Life è il nuovo lavoro dei Poetica da Combattimento: tutto molto complicato, ma tremendamente intrigante per chi vuole addentrarsi in territori tortuosi e poco inclini alla semplicità di maniera.

Poetica Da Combattimento

Life

(Overdub)

indie

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I Massimo Volume rimangono ancora oggi uno dei gruppi più influenti del panorama rock alternativo italiano di tutti i tempi. Per loro non ci sono mai state mezze misure: o piacciono a dismisura o vengono criticati da chi ha avuto a che fare con loro. Sicuramente, nel caso dei P.O.C. (Poetica Da Combattimento) la band di Emidio Clementi avrà avuto un impatto decisamente forte, visto che la loro musica è ben presente dall’inizio alla fine di questo lavoro, ostico e molto angusto, dove lo spoken word, tipico di personaggi come Herry Rollins, si fonde al massimo con il post rock di inizio secolo.

Basta ascoltare l’antimelodica Uno e Zero per capire che aria tira all’interno di Life. Tutto viene reso spigoloso da un sound ermetico e, allo stesso tempo, difficile da assimilare.

A volte si spazia nel cantautorato tipico della musica italiana (La Canzone del Fischio), mentre in altre circostanze si prova a mescolare gli ingredienti andando ad ospitare un artista come O Zulù che dà il suo buon contributo in Il Mondo Non E’.

I Massimo Volume ritornano prepotenti nell’oscura Due Maree che si staglia tra le migliori cose di un disco che ha bisogno di parecchi ascolti per essere assimilato.

Un’altra componente interessante è l’elettronica che si intravede sullo sfondo di ogni composizione ed è utilizzata con dolce educazione da una band che se ne infischia di convenzioni e di soluzioni facili. Basta Così Poco ha il merito di partire in sordina per poi sfociare in un ritornello che, però, non è per nulla radio oriented.

A chiudere il tutto ci pensa Vendo E Compro che riporta indietro con la mente ed il pensiero agli Afterhours di fine anni novanta.

Tutto molto complicato, ma tremendamente intrigante per chi vuole addentrarsi in territori tortuosi e poco inclini alla semplicità di maniera.

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Francesco Brunale
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