Mambassa: Live at HMA

Per chi c’era e vuole rivivere quelle emozioni, per chi ancora non c’è mai stato (ma adesso un pensierino ce lo farà), i Mambassa regalano dieci tracce dal vivo per fissare un momento e raccontare una storia

Mambassa

Live at HMA

(Digital download, EMI)

pop, rock

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Mambassa- Live at HMAInverno 2010: dopo anni di silenzio i Mambassa pubblicano Lonely Planet e tornano a calcare i palchi italiani per il classico tour promozionale. Tra le varie tappe non può mancare Torino, città che da sempre hanno nel cuore, e l’Hiroshima Mon Amour, locale storico per i nomi di spicco della scena nazionale. La data del 12 novembre è gratuita, come gratuito sarebbe stato, mesi dopo, l’album ricavato da quella serata, Live at HMA, scaricabile in formato digitale dal sito www.mambassa.com.

Stando alle parole stesse di Stefano Sardo, cantante e leader della band di Bra, “Dopo 16 anni di attività e cinque dischi in studio, finalmente abbiamo un disco live che restituisce un aspetto fondamentale della nostra storia: il sound dal vivo. Permetterà a chi non ci ha mai visto suonare su un palco di comprendere il tipo di impatto che abbiamo dal vivo e come cambia il nostro repertorio in quella veste”.

Io c’ero quella sera, quindi parlare di questo album dovrebbe risultarmi facile. Invece non è così. E’ difficile raccontare con le parole quello che si prova stando sotto palco, circondata da gente che come te ha tanto atteso quel momento e se lo vuole gustare appieno. Ed è per questo che i Mambassa chiedono a questa selezione di pezzi live di trasmettere le emozioni di quella sera, la voglia di essere di nuovo su un palco e la voglia di ascoltare di nuovo chi, in fondo proprio grazie alla sua musica, non ci ha mai abbandonato.

Tale compito viene egregiamente svolto in particolar modo dai brani tratti dai due album più significativi della storia della band, Mi manca chiunque e LP: Alice non si sveglia, L’alieno e 1972 (che suona decisamente profetica nel ritornello “Noi…sembrava così fragile e invece siamo ancora qui, milioni di parole dopo”) riscaldano gli animi sopiti da tempo, mentre La pioggia di settembre, La costruzione della notte e Casting si incastrano alla perfezione in questo sapiente puzzle di melodie ed emozioni.

Non un Best of…, non una velata autocelebrazione, ma semplicemente un’istantanea di un momento, di una serata importante da conservare fra i ricordi più belli.


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