Le Mani: Settembre

L'universo musicali de Le Mani è una specie di frullatore da cui poi bere un frappé spumoso e gustoso. Un po' tutto il pop-rock degli ultimi dieci anni, quello made in italy, è sintetizzato in questo Settembre

Le Mani

Settembre

(Cd, SacroPop)

made in italy, pop, rock

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le-mani-settembreCi riprovano i lucani Le Mani, in tasca qualche manciata di uscite e un sacco di critiche positive.

La loro ultima fatica, anche se esce a ottobre, si chiama Settembre e per questi ragazzi si sono spostati anche Federico Zampaglione (Il Lago), Ciro Principe (Confessioni di un vampiro vegetariano) e Marco Ancona (I Say Goodbye).

L’universo musicali de Le Mani è una specie di frullatore da cui poi bere un frappé spumoso e gustoso. Un po’ tutto il pop-rock degli ultimi dieci anni, quello made in italy, è sintetizzato in queste canzoni, che però non mancano anche di aprirsi a derive post-rock e a quella dubstep da cui sembra non si possa più prescindere, senza dimenticare che allo shoegaze va alla grande, e allora….

Aiutati da una buona produzione, che valorizza suoni, melodie e le specificità tecniche dei musicisti, purtroppo non tutto fila liscio. Quello che non torna è in primo luogo il lavoro alla voce di Luca Scarangela, un po’ troppo ancorato a soluzione “sangiorgiesche” per uscire allo scoperto con uno stile personale. Manca poi la canzone-killer, quella in grado di far uscire allo scoperto una band che ha parecchio talento melodico-compositivo, ma che rischia drammaticamente di affogare in una mare di proposte che, come uno tsunami, trascina via buoni e cattivi dischi.

E Settembre, tutto sommato, è un buon disco per tutti gli amanti del pop di casa nostra non inclini a facili sdolcinatezze, bensì più attratti da una chitarra alla U2 (la bella Fuori di Qui), piuttosto che da assalti più robusti. Chitarre in primo piano, dunque, nessuna concessione ad arrangiamenti alla X Factor, ma anche ancora – purtroppo – belle canzoni non valorizzate da uno stile che renda Le Mani unici e immediatamente riconoscibili nella marmellata della modulazione di frequenza.

 

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Massimo Garofalo
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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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