Massimo Priviero: la recensione di Essenziale

Le canzoni di Massimo Priviero scritte durante la pandemia: un’autoanalisi prevalentemente in acustico del suo percorso da rocker tra ricordi di famiglia e un’Italia a pezzi.

Massimo Priviero

Essenziale

(Alabianca)

canzone d’autore, rock

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recensione_Essenziale_Massimo-PrivieroMassimo Priviero è un autore di rilievo nel panorama rock italiano che ha goduto di diversi riconoscimenti nella sua ultratrentennale carriera, e oggi pubblica un altro album elaborato durante la pandemia, Essenziale, anticipato dal singolo Redenzione, canzone in cui ricorda i suoi inizi che lo hanno portato a raccontare timori, denunce, riscatti e affetti.

Artista di origini venete ma cresciuto professionalmente a Milano, in questo album Priviero fa due conti con la vita che ha vissuto e ci confida che non ha mai avuto paura di percorrere la sua strada da rocker, come canta in Tutto è Possibile, “Forse per lasciare una traccia. Forse per toccare un sogno”. E’ il solito incoraggiante folk rock nostrano denso di sentimento dove prepondera la chitarra acustica in quasi tutte le tracce.

La riflessione emersa durante il lockdown lo ha portato a scrivere 12 brani nella scorsa primavera, tra cui il tema della depressione in Rinascita dovuto non solo alla situazione legata al Covid, ma alla perdita del lavoro o delle relazioni in crisi… tracce che ci riportano alle canoniche sonorità folk rock tra Springsteen, Van Morrison e Dylan che hanno contraddistinto la sua produzione musicale.

Tutte le Volte è una canzone sulla consapevolezza dell’amore, non più rimpianto da storie a pezzi, ma un ringraziamento alla persona che oggi ha compreso questo uomo e in qualche modo l’ha salvato. E poi ci sono le continue finestre sul suo passato, la sua famiglia, in Amore Senza Fine scrive una ballata sulla gente delle montagna bergamasca che lui, figlio dell’Adriatico, porta nel cuore insieme ai cori alpini dei vinili del padre, genitore a cui è dedicata Paradiso.

Il fantasma di Pete Townshend si aggira in Bella Vita, brano elettrico che spezza la sequenza acustica a metà disco, in Abbi Forza Priviero si è ispirato alla costruzione armonica di Working Class Hero di John Lennon, con Vivi Ragazzo Vivi si torna al rock, un brano scritto, insieme alla finale Abbracciami, prima della pandemia.

Brani suonati sempre con quell’andamento drammatico che è il suo riconoscibile marchio di fabbrica, non senza scavare dentro l’intimità dei suoi ricordi, citando in Imbattuto Joe Strummer (Il futuro non è mai scritto), il greco Pericle (Se poi provi ad essere felice la parola giusta è libertà), una poesia di Nelson Mandela (Sappi che sei il capitano dell’anima tua) e persino il Gesù Cristo nel sermone conosciuto come “Il Discorso della Montagna” (Un Solo Popolo): insomma, un Priviero ecumenico che palesa una Fede fatta di alti e bassi, ma comunque costante nel suo percorso umano.

Sito web: priviero.com

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Luca Paisiello
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