Korn, recensione concerto a Rock in Roma, 25 giugno 2013

Nessun equivoco. Il concerto dei Korn di Roma comincia con Blind per quella che sarà una scaletta di grandi successi, soprattutto dai primi album della band, e con qualche sorpresa per buongustai

Korn + Bullet for My Valentine + Love & Death

Roma, Ippodromo delle Capannelle, Rock in Roma, 25 giugno 2013

live report

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korn-concerto-roma-25-06-2013

jonthan-davis-korn-rock-in-romaNon c’è il pubblico delle grandi occasioni ad accogliere il ritorno dei Korn a Roma dopo due anni d’assenza. Non che sia andata male, ma di sicuro non è stato un bagno di folla.

Meglio (e più comodo) per chi ha deciso di partecipare alla lunga giornata di (nu)metal e dintorni organizzata all’interno della rassegna Rock in Roma, a cui quest’anno mandiamo sin da subito un plauso per l’imponente cast messo in piedi, per gli sforzi logistici profusi (di cui nelle prossime ore vi riferiremo meglio riportando la nostra chiacchierata col direttore artistico) e a cui rivolgiamo qualche critica per l’esosità del parcheggio (5 euro sono decisamente troppi) e per qualche errore di comunicazione circa il prezzo dei biglietti tra prevendita e direttamente al botteghino (in pratica ieri sera c’era chi aveva pagato meno in prevendita che alla cassa).

I Korn sono nel pieno di un tour mondiale che ha almeno due scopi: riaffermare il loro ruolo di “padrini” del nu-metal e reintegrare al meglio il chitarrista storico Brian Head Welch, fuoriuscito dal gruppo per crisi mistica e ora di nuovo nella fila della band di Jonathan Davis e soci. La rinnovata formazione ha praticamente anche ultimato un nuovo album, previsto nei negozi per il 24 settembre e di cui comunque non è stata offerta nessuna anticipazione nello spettacolo dell’ippodromo romano.

Batteria mastodontica, come al solito, imponente set di luci e light show, una striscia di schermo gigante. Buio. Parte l’intro, tra cupe schegge di video e insert vocali tra l’allarmato e l’apocalittico. Nessun equivoco. Si comincia con Blind per quella che sarà una scaletta di grandi successi, soprattutto dai primi album della band, e con qualche sorpresa per buongustai. L’imponente impianto audio rimanda bordate di bassi sismici e chitarre non insozzate da distorsioni non volute: diventa perfetto quando il fonico, a metà concerto, si ricorda di alzare un pochino il volume della voce.

I Korn sono in grandissima forma, forse Davis un po’ più statico del solito ma sicuramente più preciso e curato vocalmente. Il “nuovo” batterista è davvero un valore aggiunto, il bassista, al di là del suo aspetto da puffo-metal, non perde un colpo e martella le sue quattro corde che è un piacere, i due chitarristi si inseguono, completano e integrano a vicenda.

Ma i Korn di oggi, senza lo stupore degli esordi, risultano sì una grandissima band, ma anche e soprattutto una macchina da live che ha plasmato un modo di fare musica – e soprattutto un sound – a suo uso e consumo. Un sound che oggi risente solo in minima parte del tentativo di modernizzazione con insert elettronici (affidati a un tastierista/dj relegato sul fondo), ma che continua a rimanere squisitamente personale e la vera cifra stilistica dei “nostri”, al di là dei meriti meramente compositivi.

Helmet in the Bush è la sorpresa per i fans incalliti dei Korn, mentre alla versione kornizzata di Another Brick in the Wall viene aggiunto un intenso e personalissimo assolo di chitarra di James Shaffer, giusto dopo che aveva riprodotto il celebre “solo” di Guilmour.

A proposito del redivivo Head: sono una sua scoperta i divertenti Love & Death, fattisi apprezzare in una mezzoretta in apertura di serata con una miscela di christian-metal tirata e divertente, mentre (seppur applauditi) ci sono parsi inutilmente passatiste le reminescenze di metal anni ’80 (giusto un po’ velocizzate) dei Bullet for My Valentine, verso cui l’interesse il perché dell’interesse di critica e pubblico continua a sfuggirmi.

Insomma, dai Korn del 2013 ci siamo aspettati – e abbiamo avuto – passione e divertimento. La “prova del 9” ora sarà a settembre, col nuovo album. Riusciranno a riprendersi lo scettro?

 

Scaletta concerto dei Korn, Rock in Roma, Ippodromo delle Capannelle, 25 giugno 2013

1. Intro
2. Blind
3. Ball Tongue
4. Twist
5. Chi
6. Falling Away from Me
7. Narcissistic Cannibal
8. Dead Bodies Everywhere
9. Coming Undone
10. Did My Time
11. Shoots and Ladders / Somebody Someone
12. Here to Stay
13. Helmet in the Bush
14. No Place to Hide
15. Y’All Want a Single
16. Lies
17. Another Brick in the Wall (Pink Floyd cover)
19. Get Up!
20. Got the Life
21. Freak on a Leash

 

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Massimo Garofalo
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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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