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Gabriella Martinelli: la recensione di Tutto Daccapo

Tutto Daccapo: un percorso tutto pop quello del terzo album della busker pugliese Gabriella Martinelli.

Gabriella Martinelli

Tutto Daccapo

(Otr Live- Ada Music Italy)

pop

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Gabriella-Martinelli-recensioneGabriella Martinelli ha un curriculum ricco di importanti partecipazioni musicali (Sanremo Nuove Proposte, The Voice, Tenco…) e tre album all’attivo, compresa questa nuova pubblicazione di nove nuovi brani, Tutto Daccapo, anticipato dal singolo Dove vivi tu.

Un album che raccoglie le fragilità della gente comune che, quando ne diventa consapevole, le sfrutta per uscire dalla propria zona di sicurezza. Elettronica, pop, un leggerissimo rock, una fresca solarità nelle tracce di questo suo nuovo lavoro, con dei “ma”.

Da ex busker, non è esattamente un indie esotico quello della Martinelli, che dopo un esordio piacevolmente  cantautorale e un secondo album pregno di contaminazioni tra reggae, blues, chanson francaise, a questo giro si indirizza principalmente su linee pop. La leggerezza che si respira in questo disco fa capo al tema principale, quello di lasciarsi andare. E lo si sente, oltre nella tracklist, anche nel brano cantato con Erica Mou, Un’altra carezza.

Tutto Daccapo “racconta di baci e promesse, di viaggi e rinascita, di quadri e bug mediatici. Uno sguardo attento alla realtà, alla società nella quale viviamo, mai banale, con tono positivo e la continua voglia di sperimentare e di non fermarsi mai”. Si passa dal cantare di Paranoie quotidiane al poroppoppò di Si può essere felici, narrando di Culi di Gomma perché “la città fa paura ma ti rende dura”, sentendosi In Trappola dove “Le nostre bocche, pistole sulla testa”, con testi non proprio ricercati ma fotografici, atti ad avvolgere con la musicalità vocale dell’artista, senz’altro gradevole, le melodie delle canzoni.

Gabriella sceglie una formula easy listening radiofonica lasciando l’amaro in bocca vedendo sui social la sua proposta di playlist “Iorestoacasa” su Spotify con Nick Drake, Tracy Chapman e Springsteen, perché si percepisce una passione per un certo tipo di musica che purtroppo, in questo disco, ritengo abbastanza distante. Per una persona col passato da busker questo ricominciare Tutto Daccapo poteva essere l’occasione di tornare alle radici, considerato che la bonus track con lo scomparso Erriquez della Bandabardò fa capire come sia un bene prezioso scegliere di usare le sonorità e gli arrangiamenti in maniera equilibrata, pura e personale senza dover rispondere alle esigenze commerciali.

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Luca Paisiello
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