Eluvium: Similes

Similes è il tentativo - riuscito - di scrivere delle canzoni di matrice ambient e con un gusto neo-classico per gli arrangiamenti

Eluvium

Similes

(Cd, Temporary Residence)

ambient, elettronica

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eluvium - similesEluvium è il moniker di Matthew Cooper, che da sette anni usa l’elettronica e l’ambient per esplorare universi sonori senza soluzione di continuità, o quasi. I suoi dischi, infatti, cambiano abbastanza, offrendo di volta in volta diverse sorprese.

Ma a prescindere da ciò, Similes è un disco che merita di essere ascoltato, approfondito, amato.

Eluvium, infatti, ha sempre annoverato tra le sue influenze Philip Glass e Satie, più che i “soliti” manipolatori analogico-digitali. Ciò per dire che l’elettronica è per Cooper un mezzo e non solo una cifra estetica.

Similes è il tentativo – riuscito – di scrivere delle canzoni di matrice ambient, allontanandosi così Eluvium dal filone Stars of the Lid in cui erano ascrivibili i suoi primi lavori.

Timide linee percussive, voce in lontananza, pianoforte, spirali elettroniche, arrangiamenti neo-clasici: il nuovo Eluvium potrebbe andare a prendere il posto lasciato libero da Chauveau e Sylvian. Salvo che …

… nella seconda parte del disco Cooper ritorna alle spirali ambient di vecchia data, probabile segno di un cambiamento ancora non completamente compiuto.

Un gran bel disco di transizione, quindi, apprezzabile da chi segue Eluvium dagli esordi (e che qui probabilmente rimpiangerà l’atmosferica onirica andata perduta) sia – soprattutto – come lavoro a sé, alla ricerca di nuove strade per l’ambient elettronica.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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