Elton Junk
Loophole
(Cd, Forears)
rock, wave
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Elton Junk, quarto disco in quasi dieci anni di attività. Il trio tosco-emiliano conferma tutto il buono che aveva fatto presagire in passato e raggiunge una maturità stilistica da band consumata ma ancora capace di sorprendere.
Loophole, infatti, è un disco con una base che poggia saldamente i piedi nella new wave (specie per come fu elaborata in Toscana), ma usa questo genere come trampolino di lancio per divagazioni e derive varie.
Dai Calexico ai Pavement, da Nick Cave a Iggy, dai Black Heart Procession a Laurie Anderson, tutti i pretesti sono buoni per cucire canzoni pacate ma mai troppo lente, affascinti e fascinose.
Rivolgersi agli Elton Junk parlandone solo come di un’accozzaglia di influenze sarebbe però davvero ingiusto per il trio. Alternando italiano e inglese, i “nostri” hanno confezionato un album in cui gli arrangiamenti sono sempre preziosi e più in generale la scrittura è sempre ben curata, a produrre comunque canoni di impatto immediato e godibili.
Un disco multistrato e in continua mutazione, insomma, da canticchiare sotto la doccia o da ascoltare alla ricerca dei tantissimi preziosismi di cui è pieno. Da ascoltare. Assolutamente.
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