Directo: la recensione di …Al Infierno

Il dantesco viaggio verso l’Inferno dei perugini Directo, in questo loro esordio stoner e doom: ...Al Infierno.

Directo

…Al Infierno

(Argonauta Records)

doom, stoner

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I ragazzi che compongono i Directo arrivano dalla perugina Città di Castello e hanno iniziato come cover band dei Kyuss e di quell’hard rock anni 70 che ha cementato il loro attuale sound. Ma questo non è abbastanza e i Directo hanno voluto mettersi alla prova, scrivendo un album tutto loro …Al Infierno. Otto brani in mezzora corta corta che sanguinano di matrice stoner, doom, hard rock.

Un album che, iniziando da Enter the Darkness Gate e la successiva Electric Phoenix, spinge sui suoni più caldi e corposi e una chitarra acida nel girare riff generando, al di là delle palesi ispirazioni, un sound accattivante, rendendo un brano dopo l’altro riconoscibile la matrice sonora della band, accoppiata alla grezza brutalità del drumming.

Le canzoni dei Directo sono scritte per accompagnarci in un viaggio dantesco verso l’inferno, dove si incontrano eretici in tombe infuocate che attendono il giorno del giudizio. Un tragitto musicale dove la band riflette sulla caduta dell’animo umano, i peccati commessi verso la madre terra, la disperazione e lo sconforto che ci sprofonda il cuore, ma anche la rivincita che ci spingerà a diventare dei re immortali.

Interessanti le tracce 4 e 5 che compongono Planet’s Dying divisa in due parti, canonica invece Bitches, Whores and Other Furnishings di cui è tratto anche un video. Satan Is A Friend Of Mine trattiene del pathos capace di tratteggiare un songwriting groovy e coinvolgente, mentre su finale In Memories Of A Dead Star riecheggia una chitarra acustica dal sapore latino. Un lavoro non proprio sopra le righe ma onesto e viscerale.

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Luca Paisiello
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