Agnese Valle: recensione de I Miei Uomini

Con il progetto teatro canzone I Miei Uomini, Agnese Valle ha voluto omaggiare e rivisitare alcuni cantautori che hanno raccontato le donne in modo non convenzionale, ma con delicatezza e attenzione.

Agnese Valle

I Miei Uomini

(Maremmano Records)

teatro canzone, cantautorato italiano

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Con alle spalle già un intenso percorso artistico e numerosi riconoscimenti, la cantautrice e clarinettista romana Agnese Valle (anche speaker radiofonica su Radio Elettrica, web radio co-fondata dal nostro direttore Massimo Garofalo) manda alle stampe il suo primo album da interprete intitolato I Miei Uomini, edito per l’etichetta Maremmano Records, con la produzione a cura di Fabrizio Fratepietro.

In questo nuovo take discografico – parte integrante di un progetto teatrale che partirà nella primavera del prossimo anno – Agnese Valle ha scelto di utilizzare la sua voce e il suo clarinetto (che ha sempre dichiarato essere la sua seconda voce) per rileggere otto canzoni della tradizione del cantautorato italiano concepite al maschile (La valigia dell’attore, Autogrill, Baratto, Telefonami tra vent’anni, Altrove, Il testamento, Kurt Cobain, Ragazzo mio), a cui si aggiungono due incisi strumentali, all’inizio e alla fine della release, a indicare apertura e chiusura del sipario, e il brano inedito La Fioraia, scritto per lei da Pino Marino.

Affiancata da uno stuolo di validi musicisti (Annalisa Baldi alle chitarre, Fabrizio Fratepietro ai synth e batterie, Stefano Napoli al basso elettrico, Andrea Pesce e Marco Tirelli al pianoforte e Fender Rhodes), Agnese Valle ha voluto omaggiare e rivisitare alcuni cantautori che hanno raccontato le donne in modo non convenzionale, ma con delicatezza e attenzione (da Tenco a Guccini, da Renato Zero a Brunori Sas, passando per Morgan, Appino, De Gregori e Dalla), assecondando l’esigenza di reinterpretare certe realtà, di adattarle alla propria emotività, al proprio percorso di crescita, a un sentimento più contemporaneo in grado di capovolgere la prospettiva emotiva e conferire maggiore enfasi atmosferica, ma senza intaccare il significato dei testi.

Una sorta di concept teatro-canzone diviso in undici atti, dove ogni canzone corrisponde a un capitolo (Chi è di scena, Salto nel buio, L’incontro, Pezzi di ricambio, In un tempo migliore, Un cuore d’appartamento, La scelta, Quello che non vedi, L’attesa e la pazienza, Ciò che resta, Sipario). Così, tra apertura e chiusura del sipario, quasi ad alludere ai due punti estremi della nostra esistenza mentre in mezzo c’è la vita, I Miei Uomini esprime il suo cuore tematico proprio nell’esperienza della vita, intesa nel suo significato più ampio e universale, nell’armonia dei suoi contrasti, nelle congiunzioni avversative del vivere quotidiano, nel rigetto del conformismo e nel rovesciamento del concetto di normalità, rammentando di quanto sia duro a volte sopportare il peso di certi fardelli, soprattutto quando ci si ferma a sfogliare l’album dei ricordi e a riflettere su ciò che rimane di noi dopo aver camminato tanto: dalla natura dell’amore, con tutti i suoi compromessi, al tempo che va a passeggio in compagnia dei suoi cambiamenti, mescolando aspettative e disillusione, incontri e addii, ristrutturazioni e nuove occasioni da cogliere per ripartire.

È questa, dunque, l’idea scritturale che Agnese Valle intende mettere in scena con il progetto I Miei Uomini; un lavoro di arrangiamento che, da un lato, prende forma attraverso la fusione tra strumenti convenzionali, strumenti classici come il clarinetto e componente elettronica, e dall’altro si manifesta nel costante dialogo tra varie dimensioni temporali, alternando leggerezza, introspezione e malinconia, insieme al coraggio di fare delle scelte e alla forza d’animo di accettare il destino di certe scelte.

Guarda il video di Agnese Valle – La Fioraia

 

facebook/agnesevalle

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