Le Capre a Sonagli: Sadicapra

Le Capre a Sonagli incantano proprio come i serpenti celati in parte del loro nome. Sadicapra vi porterà in posti lontani, diversi ogni volta l’uno dall’altro. Ma facendovi in un certo senso sentire sempre a casa

Le Capre a Sonagli

Sadicapra

(Cd, Appropolipo Records)

lo-Fi, indie

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Le Capre a Sonagli- SadicapraLe Capre a Sonagli vedono la luce nel 2000 con il nome di Mercuryo Cromo, anno in cui la band inizia a farsi le ossa sui palchi italiani, vincere contest e pubblicare. Nel 2010 tornano a lavorare alla stesura di pezzi inediti, allontanandosi però dagli schemi compositivi del passato. Le nuove sperimentazioni porteranno nel 2011 alla nascita di una nuova identità, Le Capre a Sonagli, e a due album, di cui il più recente è Sadicapra.

E’ un approccio lo-fi quello che caratterizza questo secondo lavoro in studio, anche se in fondo solo a livello embrionale. Partendo dal suono di una chitarra classica usata senza ponte, le Capre hanno cercato altre sonorità che potessero armonizzarsi tra loro, coinvolgendo anche il cantato. Le dieci tracce finali sono un risultato davvero interessante, che ci porta in posti lontani: nel far west con le atmosfere country di La capra e il bastone, nell’anarchia del punk in Dove you go?, persino lungo le strade di New Orleans con i piccoli gazebo e le orchestrine (Fuori dal cono) e nel nomadismo dei circhi (La triste mazurca della morte).

L’immaginifico musicale trova concretezza nei testi, specchio verbale di sonorità ricercate. Frasi ripetute e parole scandite giocano intorno a metafore urbane di vita, dando quel tocco fortemente personale alla produzione artistica di questo gruppo. Qualsiasi paragone con chi c’è e chi c’è stato prima diventa a questo punto inutile, tanto la loro capacità di spaziare tra così tanti generi diversi mantenendo il filo della continuità li rende unici.

Sadicapra è un album che incanta per la sua varietà e la sua coerenza, per i mondi che questi quattro bergamaschi sono riusciti a creare e per la scarna bellezza dei suoni che sostengono il tessuto compositivo di questi microcosmi musicali.


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Simona Fusetta
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