99 Posse: Cattivi Guagliuni

Schietto e onesto, Cattivi Guagliuni segna il ritorno dei 99 Posse dopo anni di assenza dalle scene. Guarda il videoclip diretto da Abel Ferrara

99 Posse

Cattivi Guagliuni

(Cd, Novenove/Artist First)

hip-hop,  reggae, elettronica

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99-posse-cattivi-guagliuniSchietti, diretti, taglienti. I 99 Posse sono tornati così come ce li ricordavamo. Cattivi Guagliuni è il primo album che la formazione napoletana pubblica in dieci anni e in questo tempo di cose di cui cantare e per cui incazzarsi ne sono successe parecchie.

Nel disco trovate ben quindici tracce che sono come una vagonata di parole e passione: il loro pensiero, sempre trasparente, confluisce in testi certamente musicali e maledettamente onesti. Dalla politica al sociale senza mezzi termini o giri di parole, con quell’ironia e spontaneità a cui durante gli anni i 99 Posse hanno abituato il loro pubblico.

Se c’è una certa omogeneità nei temi, lo stesso non si può dire del contesto sonoro, una mescola di generi diventata ormai la carta d’identità della band. Travolgente hip hop per University Of Secondigliano e Morire Tutti I Giorni e raggamuffin in Canto Pè Dispietto e Tarantelle Pè Campà (con featuring di Caparezza), per poi passare in territorio ska punk con La Paranza Di San Precario, mentre nella titletrack e primo singolo (il cui video è stato diretto da Abel Ferrara) i toni si rilassano in un soft r&b, senza farsi mancare infine qualche episodio più “danzereccio” (Confusione Totale, Penso Che Non Me Ne Andrò).

A voler trovare un’unica parola che catturi l’essenza dei pezzi, verrebbe da dire “popolare”. Musica che appartiene al popolo e alla tradizione.

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Antonietta Frezza
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