Yo Yo Mundi: la recensione di La Rivoluzione del Battito di Ciglia

Il nuovo lavoro degli Yo Yo Mundi è un atto rivoluzionario di grandissima poesia, armonioso e di grande sensibilità con la speranza di uscirne migliori, insieme.

Yo Yo Mundi

La Rivoluzione del Battito di Ciglia

(Felmay)

canzone d’autore, folk

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Yo Yo Mundi-recensione di La Rivoluzione del Battito di CigliaCon La Rivoluzione del Battito di Ciglia gli Yo Yo Mundi hanno pubblicato l’undicesimo album in studio della loro carriera, costruito nel 2019 e sviluppatosi durante il periodo della pandemia che stiamo ancora vivendo, nei mesi più social della nostra esistenza dove Paolo Enrico Archetti Maestri ha anticipato sul web scampoli di brani inediti parlandone in anteprima da casa sua, lavorando ad un disco nato anche grazie al crowdfunding a sostegno di questo progetto, composto da undici nuove canzoni d’autore.

La band proveniente da Acqui Terme prospetta con questo album – e con quanto è successo nel 2020 – un cambiamento nell’animo umano, affinché si possa tornare a ponderare sui veri valori della vita, eliminando pregiudizi, diffidenze, profitti, tenendo più a cuore il territorio, la natura e le persone meno fortunate. La ribellione richiamata nel titolo non è una guerra da combattere con le armi, ma un ritorno alla felicità Ovunque Si Nasconda, come cantato nel primo brano di apertura con gli arrangiamenti di Chiara Giacobbe agli archi, in cui si ricordano anche De André, Fenoglio e Andrea Pazienza per la loro opera formativa a cui va tutto il nostro riconoscimento e ringraziamento.

Le canzoni dalle sonorità pacate, raffinate alternate a brani briosi e accattivanti che non si discostano dalle classiche arie degli Yo Yo Mundi narrano di solidarietà e bene comune, atti d’azione a sostegno di un mondo più sano, di rivoluzioni come quella di Fosbury, il famoso atleta che ha inventato l’attuale tecnica del salto in alto, raccontando in questo brano nel suo lento e delicato incedere il volo che ognuno può fare sfruttando il proprio talento nascosto, puntellato dal gradevole flicorno di Giorgio Li Calzi e la cornamusa di Simone Lombardo.

Gli Yo Yo Mundi non si rassegnano allo Spaesamento in cui siamo piombati in questi anni di insofferenza e di insoddisfazione generale, sicuri che “Io e te possiamo ancora vivere qualcosa che valga la pena sognare”, ricordando ne Il Silenzio Che Si Sente che “Siamo pesci che nuotano ad occhi spalancati, nei sogni abbandonati in questo fiume insanguinato”.

Loro ci raccontano ancora una volta della loro terra, celebrando ne Il Paradiso degli Acini d’Uva il vino come mezzo di convivialità tra popoli, canzone delicata e piena di atmosfera, in cui possiamo immaginare le lunghe file di vigneti del Monferrato, o “il vento che passa e spettina le ciglia…il lampo ci confonde… il sole scende… cantano le foglie” in cui si può avvertire la semplicità amorevole della natura e il suo Respiro dell’Universo.

Erano previsti altri ospiti in questo disco ma è stato complicato per ovvie ragioni ritrovarsi a lavorare assieme. Marino Severini dei Gang partecipa comunque a VCR, brano di una “Valle che Resiste” con un occhio a quelle piccole comunità montane che ancora sopravvivono con i loro anziani che consegnano un pezzo di storia e di tradizione locale ai più piccoli, riferendosi in particolare alla lotta No-Tav della Val Susa, a poco più di un’ora da casa mia, ferita aperta di un territorio sconquassato da interessi commerciali.

Tra riflessioni notturne scritti su una Lettera alla Notte e Ninna Nanna del Filo “che ricama tutti i sogni tuoi”, La Rivoluzione del Battito di Ciglia è un lavoro genuino, non sommesso ma nemmeno roboante, dove è piacevole ascoltare Paolo Enrico Archetti Maestri che muove il pensiero rivolgendosi gentilmente alle nostre coscienze attraverso il suo songwriting sincero e attento alle parole. E per alcuni mesi no allo  streaming audio sulle piattaforme social, premiando quanti hanno collaborato al crowdfunding o andranno ad acquistare fisicamente il CD.

Sito web: www.yoyomundi.com

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Luca Paisiello
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