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Uross: 29 Febbraio (Lo Squilibrista)

Dieci canzoni squilibrate compongono 29 Febbraio, il disco di esordio degli Uross che raccoglie un percorso lungo dieci anni della band di Monopoli

Uross

29 Febbraio (Lo Squilibrista)

(Cd, Oliviarecords)

rock d’autore

[starreview tpl=16]

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urossUross: i quattro ragazzi pugliesi hanno partecipato finora a qualche concorso di rilievo come PrimoMaggiotuttol’anno e pubblicato qualche disco autoprodotto. Originari di Monopoli, il nome viene preso dal nomignolo assegnato al loro leader chiamato U’Ross, Il Rosso e si propongono con un primo disco ufficiale, 29 Febbraio (Lo Squilibrista) composto da 10 brani di rock leggero d’autore che esprime dieci anni di evoluzione della band.

Un lavoro umile caratterizzato da suoni puliti, canzoni apparentemente leggere e ritmi vivaci, impreziosito da un buon lifting in studio che ci regala un ascolto più che dignitoso, dimostrando che in Italia ci sono molte buone sale dove registrare anche al sud.

L’album è un variegato di generi, dal rock melodico (Amaro), al funky (L’Urlo), alle influenze arabe (Sciarrabball), a canzoni da chansonnier romantico fino a esplorazioni pulp mediterranee (Godot) che riescono a restituire nel complesso una certa originalità e gradevolezza nell’ascolto, anche se personalmente ho apprezzato meno della metà del disco per gusti personali, dove nella parte centrale del disco ho trovato un netto distacco dalle melodie suonate a inizio disco.

Canzoni come Un Tipo Chiamato Destino confermano un lavoro privo di sbavature, che non attesta un enorme talento compositivo ma nemmeno ne fa un lavoro scontato. Questo 29 Febbraio è un primo traguardo per un gruppo che ha la capacità di esplorare più generi ed esprimersi senza seguire la linearità. Più che rielaborare vecchio materiale per un secondo disco, a mio parere le prime 3 tracce sono la strada da seguire.


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Luca Paisiello
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