AdBlock Detected

Stai usando un'estensione per bloccare la pubblicità.

RockShock.it dal 2002 pubblica contenuti gratuitamente e ha la pubblicità come unica fonte di sostentamento. Disabilità il tuo ad block per continuare.

Palaye Royale: recensione di Songs for Sadness

Secondo Ep nel giro di pochi mesi dei Palaye Royale, cinque brani nostalgici e introspettivi lontani dalle loro prime uscite discografiche.

Palaye Royale

Songs for Sadness

(Sumerian Records)

glam rock, alternative rock

______________

I Palaye Royale si ripropongono al pubblico con questo Ep, Songs for Sadness, 5 nuove canzoni che sono più malinconiche e soft rispetto al precedente Ep S-xtape dotato di una lieve rudezza, qui assente negli inattesi brani proposti. Il loro è un genere che negli anni ha mescolato glam, punk, alternative rock e derivazioni emo.

Remington Leith, il singer della band, ha dichiarato di aver tirato fuori durante la registrazione di questo Ep tutta la tristezza che aveva in un suo momento di depressione, come fosse una terapia. Abbassare la guardia e raccontare quello che si sente non è assolutamente un male, quanti dischi bellissimi sono nati dall’introspezione e dalle difficoltà personali?

Da Umakemenotwannadie a World Ends c’è la confessione di come a una relazione finita male ne può nascere un’altra che invece possa dare uno nuovo scopo di vita, azzerando quanto continua a ferire per fare posto alle cose che fanno realmente crescere. I suoni sono ammorbiditi, sognanti, a tratti orchestrali dettati da una scrittura comunque abbastanza prevedibile, come il cantato che in alcuni punti cerca di essere risaltato sulle note alte e stridule per dare enfasi, ma null’altro.

Con l’album Fever Dream la band di Las Vegas ha confermato la presenza sui maggiori palchi americani, realizzando un tour che ha toccato anche l’Europa. Se da un lato hanno guadagnato sempre più popolarità e attenzione, dall’altro i Palaye Royale stanno perdendo quell’impeto rock travolgente partito con Boom Boom Room del 2016, pieno di chitarre, grinta e pezzi che spaccavano, che ora han lasciato spazio ad un’esagerata introspezione.

Ed è un peccato, aver lavorato adesso in questa direzione potrebbe averli fatti sfogare liberandoli da tanta mestizia, perché l’augurio è che possano rivolgere di nuovo gli sforzi alle belle sonorità travolgenti dei primi dischi.

Sito web: palayeroyale.com

Gli ultimi articoli di Luca Paisiello

Condivi sui social network:
Luca Paisiello
Luca Paisiello
Articoli: 488