To A Skylark

(Cd, Worm Hole Death/Aural Music Group)

progressive metal

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Denso e interessante, alterna in maniera incalzante e stimolante momenti estremamente melodici e sprazzi violenti, atmosfere limpide e dilatate e paludi oscure, pezzi lunghissimi che si snodano in mille spirali e intermezzi brevi, ora tranquillizzanti ora fulminanti. Il clima colto e consapevole traspare già dal titolo dell’album: To A Skylark è infatti un poema Percy Bysshe Shelley e permea l’esordio dell’ omonima band vicentina, attiva dal 2003.

Caricano di aspettative le note suadenti e profonde di Seraphic Feathers, una breve introduzione strumentale, sospesa e lugubre che trabocca nell’esplosione di Icarus’ Redemption. Il brano non tarda a rivelare la sua anima solidamente melodica e si intrecciano qui, come in tutto l’arco di To A Skylark, calma e ferocia che spesso trovano la loro rappresentazione in due stili vocali diversissimi.

Il passo calmo e funereo di Hic Et Nunc, attraversato da una specie di stormire d’uccelli sintetico, fa da preludio per At Dusk, By Lake Walden, a tratti un po’ faticoso e seguito da The Aftermath, feroce e piuttosto convenzionale ma che si lascia ascoltare con piacere nel suo avvicendarsi di immersioni ed emersioni.

Infine The Fading Process, macro-brano diviso in tre parti: un lievissimo, quasi silenzioso canto di sirene; il morbido e psichedelico The Lotus Eater, che vira poi verso le diverse sfumature della disperazione (e che diventa un po’ ripetitivo nel corso dei suoi dodici minuti). L’ultimo stadio di Fading Process è Abandon, bella conclusione nitida e cristallina, che in corso d’opera distorce progressivamente la sua delicatezza, congedandoci con una sensazione di inquietudine.