Tempelhof: We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End

Tempelhof, ovvero come essere pubblicati prima all'estero e poi in Italia. We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End è un pieno carico di suggestioni visionarie

Tempelhof

We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End

(Cd, Distraction Records)

ambient

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Tempelhof, un duo mantovano che come troppo spesso accade ha trovato attenzione prima all’estero e poi in patria.

Il loro We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End è stato prima pubblicato in Germania e Inghilterra, infatti, e ora arriva da noi, forte del successo di pubblico e critica d’Oltralpe e dell’eco di spettacoli tanto rarefatti quanto coinvolgenti; La Camera dell’Alieno, questo il nome dello show, altro non è che la sonorizzazione di una serie di filmati in bianco e nero dei primi del ‘900 di proprietà dell’archivio della Cineteca di Bologna.

Le immagini e la letteratura: sono probabilmente la chiave di volta dei Tempelhof. We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End infatti altro non è che una citzione de Il Pasto Nudo di William Burroughs nella sua versione cinematografica di David Cronenberg, uno dei registi più visionari in circolazione.

E We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End di carica visionaria ne ha parecchia, perso com’è tra glitch, tracce di chitarra, melodie synthetiche, tocchi di piano, derive post-rock ambientale e una preferenza per il downtempo in generale.

Con tutte le dovute differenze, We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End è un disco che – sono sicuro – piacerà a chi sono piaciuti i Port-Royal della prima ora, ma anche a chi crede fermamente che la musica da ascoltare ad occhi chiusi è la migliore, quella che riesce a farti viaggiare pur rimanendo fermo in poltrona.

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Massimo Garofalo
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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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