Sufjan Stevens: The BQE

Sufjan Stevens, dopo aver incentrato i suoi primi dischi nel descrivere il Michigan e l'Illinois, dedica la sua ottava fatica discografica all'Interstate 278: The Brooklyn-Queens Expressway, ovvero la trafficatissima strada che collega il quartiere di Brooklyn al Queens

Sufjan Stevens

The BQE

(Cd + Dvd, Asthmatic Kitty Records)

indie

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New York si sa che è una delle città più trafficate del mondo. Sia a piedi che in automobile!

Immaginate ora l’immensa distesa di cemento che unisce il quartiere di Brooklyn al Queens. Trenta e passa miglia di stradoni americani a tre o più corsie, ponti, sopraelevate, cemento e guard-rail che si intrecciano come in uno schizzo di Escher. A detta dei newyorkesi pare che questa sia l’arteria più trafficata di tutta la città. Se non avete mai provato a fare l’intero giro del Grande Raccordo Anulare di Roma il 23 Dicembre non potete capire. Distanze misere se percorse senza traffico, diventano incolmabili e spaventose, tanto che farebbero passare la voglia anche al più motivato degli Ulissi!

Detto questo, incredibile ma vero, l’eclettico compositore Sufjan Stevens, commissionato dalla Brooklyn Academy of Music, ha composto un opera che mette in musica le molte contraddizioni e la travagliata storia della suddetta arteria.La composizione orchestrale di Stevens in realtà è solo una piccola parte di un progetto ben più ampio che si compone di un film-documentario, di un fumetto e di opere grafiche e fotografiche.

Il disco in se per se è molto bello. La prima cosa che traspare è senza dubbio il caos, in alcuni passaggi del disco sembra proprio di vedere un camionista americano picchiare con forza sul clacson del suo immenso Tir, mentre con l’altra mano sorseggia la sua bibita gasata in confezione da un litro e più. Non mancano di certo i momenti più soft come ad esempio nella prima traccia dopo il preludio Fanfare for the Hooper Heroes e la successiva In the Countenance of Kings dove un bellissimo piano la fa da padrona per quasi tutto il pezzo lasciando poi il finale ad una dolce melodia di archi. Ci sono tracce poi di confusione totale come Dream sequence In subi Circumnavigation ai quali difficilmente si riesce a stare dietro e che per la prima volta mi hanno fatto capire che anche la musica orchestrale può suonare molto ‘Indie’. I clarinetti di Linear tableau With intersecting Surprise lasciano spazio alla forsennata Traffic shock, traccia che segna il giro di boa per il disco e che lascia l’ascoltatore veramente a bocca aperta. C’è tutto quello che abbiamo sentito finora, archi, fiati, mettalofoni e quant’altro, ma il tutto è condito da un groove molto elettronico e confusionario. Un pezzo sicuramente non proprio di facile ascolto, ma a parer mio geniale! Il disco prosegue a ritmi spesso molto intensi fino alla sua chiusura con il Postlude: Critical mass molto bello e molto tranquillo, quasi a rappresentare il tanto agognato arrivo nella tranquillità casalinga dopo aver trascorso svariate ore nel delirio più totale della Brooklyn-Queens Expressway.

Il disco andrebbe sicuramente valutato conoscendo tutti gi aspetti del progetto The BQE, ma anche da solo vale la pena di essere ascoltato, anche perché le immagini, le fotografie e tutto il resto vengono ben suggerite dalle composizioni di Stevens.

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Eugenio Battaglini
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