Stain: recensione di Kindergarten Part II

In questo Kindergarten Part II gli Stain portano avanti il concept dell’asilo elaborato nel loro primo capitolo, del 2021, in un’ottica di maturità ed evasione.

Stain

Kindergarten Part II

(Ada Music/Warner Music)

alt-rock

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Kindergarten Part II è il proseguo del secondo lavoro in studio degli Stain targato 2021. In questo EP, la band barese porta avanti il concept già delineato nell’opera precedente, facendo riferimento a quell’atteggiamento compositivo e relazionale tipico del processo creativo, nonché al luogo fisico, un asilo degli anni ’30, in cui sono avvenute le registrazioni. In questa nuova release, però, forma e sostanza diventano più identitarie, trasformando le esperienze iniziali e orientandole verso un futuro diverso.

Rispetto alla prima fase, infatti, da cui emergeva un’attitudine più giocosa che dava voce all’istinto, la seconda rappresenta una presa di coscienza, che porta il quartetto a dare vita a un suono più maturo e personale. Altro fil rouge che ritorna costante è quello del processo compositivo, caratterizzato da strutture insolite e cambiamenti repentini, che invitano l’ascoltatore a immergersi nella storia e a diventare parte del flusso.

Questa peculiarità si evince già dal brano di apertura, The Mess Behind, primo singolo estratto dall’album, in cui il carattere cangiante diventa una sorta di parallelismo con il protagonista della canzone. La parte iniziale molto cadenzata con una voce quasi sussurrata lascia il posto a un tappeto che aumenta la sua dinamica, quasi a cercare di dare sfogo alla trasformazione, e prende corpo sul finale sotto forma di un’euforia slegata, con pattern di chitarra distorta e suoni di synth, basso e batteria.

Il cerchio si chiude con The Courtyard, a indicare in un certo senso l’abbandono dell’asilo non solo in senso metaforico. All’inizio del brano si crea un’atmosfera di quiete ed equilibrio,  che richiama i ricordi dell’infanzia, che poi prendono forma nella descrizione di episodi reali, fino a concludere l’esperienza con la smaterializzazione di questo luogo, che lascia dietro di se solo il suo ricordo, in una sorta di liberazione.

Kindergarten Part II è un’interessante e ben riuscita espressione della naturale evoluzione dell’essere umano, che trova un efficace parallelismo nell’assenza di staticità che accompagna le liriche.

 

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