Spread
Anche i Cinghiali Hanno la Testa
(Cd, Autoproduzione)
stoner, post-grunge
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Esordienti per modo di dire, i bergamaschi Spread. Dopo dieci anni di attività live, infatti, arrivano finalmente all’album d’esordio, l’autoproduzione Anche i Cinghiali Hanno la Testa (che era stato preceduto da un paio di Ep qualche anno fa).
Si tratta di un disco fermo agli anni ’90, ovvero alla lezione dei Soundgarden, ma anche all’irruenza degli Alice in Chains. Il tutto viene frullato con dosi variabili di Verdena e Afterhours, ma ciò non sposta di molto la valutazione complessiva dell’album.
Anche i Cinghiali Hanno la Testa è un disco ben cantato, con qualche ideuzza di prima mano sparsa qua e là in mezzo a ideone riprese senza troppa grazia dalle band di riferimento.
L’odore di selvatico di questi cinghiali si perde in un blando profumo di zuppa allungata con l’acqua a cui neanche i testi danno una mano.
Da segnalare il particolarissimo cantato di Longaretti e alcune felici giochi di parole (Cova l’Arabia). A un gruppo di pivelli diciottenni appena usciti dalla cantina lanceremmo l’invito a trovare una strada più personale, a chi è invece su piazza da due lustri … e oltretutto sa suonare piuttosto bene … suggerirei di provare a cercare nuova linfa vitale da altri stimoli musicali. O di trovare il coraggio per provare a rivoluzionare quelli da cui invece sono partiti e vicino ai quali … si sono fermati.
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