Sophie Lillienne: The Fragile Idea

The Fragile Idea è il secondo album di Sophie Lillienne: abbraccia il trip-hop che fu l'orgoglio di Bristol per infettarlo di industrial e dubstep

Sophie Lillienne

The Fragile

(Irma)

trip-hop

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Sophie Lillienne- The Fragile Idea - recensioneMarco Vezzonato si nasconde dietro il moniker Sophie Lillienne e The Fragile Idea è il suo secondo album.

Coerente col Lonesterdam, il suo lavoro precedente, The Fragile Idea abbraccia il trip-hop che fu l’orgoglio di Bristol per infettarlo di industrial e dubstep, epurando gli elementi soul, dub e black.

L’album di Sophie Lillienne non è proprio da canticchiare sotto la doccia. Anzi. A volte risulta quasi difficile, spigoloso, ruvido nelle sue ossessioni e nei suoni affatto dolci.

The Fragile Idea è anche un disco fortemente cinematico, ma le immagini rimandano a labirinti, paesaggi post-industriali e incubi vari a occhi aperti.

Certo, i rimandi ai Massive Attack di Mezzanine sono ben evidenti, ma allo stesso tempo Vezzonato ha un’idea musicale precisa e ben messa a fuoco, rispettosa del genere d’appartenenza, ossequiosa dei “padri”, ma anche col coraggio e la voglia di spostare in avanti un genere altrimenti trito.

 

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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